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29 Marzo 2006 - Conferenza Stampa
"Terkel in trouble"
Intervista ai doppiatori "Elio e le storie tese".
di Mauro Corso
Come avete affrontato l'adattamento dei dialoghi e la riscrittura dei testi delle canzoni? E poi chi di voi quattro è oggetto del nonnismo e del bullismo degli altri tre?
Elio: Rispondo prima a quest'ultima. Io. E mi piace. Invece il doppiaggio è merito principalmente del direttore del doppiaggio che si chiama Antonello Governale, che purtroppo non può essere qui oggi...
Rocco Tanica: ...ma è lo zio, quello che va in motorino...
Elio: ...quello che picchia tutti, lo zio Stewart, ed è quello che ha foggiato me e Faso nella fortunatissima serie di Beavis & Butthead. Ma anche se abbiamo fatto quello ancora oggi non siamo in grado di doppiare bene, insomma come fanno quelli veri. Però forse il bello è proprio questo accostamento di attori veri e di attori falsi.
Rocco Tanica: Per quanto riguarda l'adattamento prima c'è stata una traduzione letterale dal danese, poi la traduzione è stata rivista anche da noi ma principalmente da Antonello Governale per tutti gli adattamenti del caso. Come ci faceva notare la traduttrice dal danese in italiano (Claudia Perpiglia-Kragh), ci sono espressioni come "sei un vero osso di seppia" oppure "sei un vero naso di alce" che sono intraducibili in italiano ma che in danese vogliono dire sei brillante o lo sei poco. Quindi i soliti usuali problemi di adattamento, che spero siano stati brillantemente risolti.
Cesareo: Inoltre abbiamo speso molto tempo per l'adattamento delle canzoni, perché tutti in fondo soffriamo non poco quando vediamo canzoni, magari anche della Disney -non per fare delle critiche!- che hanno i tempi che si attaccano poco al labiale del personaggio e quindi sfruttano espedienti come "ancor", "amor", "andiam", e quindi vengono fuori cose come "ognun farà l'amor" per farci sentrare le metriche, e la cosa sembre sempre un po' "incollata". Quindi abbiamo lavorato di fino per cercare dei labiali corretti, e in qualche caso abbiamo raggiunto l'effetto. Per noi era un aspetto molto importante.
Rocco Tanica: è una cosa che abbiamo deciso di fare quando abbiamo visto Pocahontas nella famosa scena in cui dice "Ed io avrò un orgasm". Questo finale tronco ci ha fatto dire: "nel nostro caso non succederà mai". Il merito è di Pocahontas.
Come vi siete trovati con la musica?
Elio: Bene, nel senso che quello che sentite voi è quello che hanno fatto loro. Volevo aggiungere che dove ci sono dei termini intraducibili in italiano, ci abbiamo messo un bel "cazzo" e via.
Gli adulti sono rappresentati molto negativamente, sembra che ci sia un messaggio anche per loro.
Elio: Sì... non mi viene niente... forse è come effettivamente siamo. Chiaramente viene spinto tutto all'eccesso, con effetto comico e critico al tempo stesso.
Rocco Tanica: bisogna dire che il film riflette il reale stato di cose nel nord Europa, ce lo diceva proprio la traduttrice che vive a Copenaghen. Capita spessissimo che coppie con figli si sposino con i figli già grandi, e non perché ci siano urgenze o convenienze particolari, ma perché questa è una prassi, quasi che la convivenza con figli sia una sorta di fidanzamento prolungato. Un aspetto positivo è che i genitori del nord Europa sono molto meno apprensivi di quelli di casa nostra. Capita che il bambino che va dalla mamma dopo essere caduto dalla bici con il sangue che gli viene dal naso si senta dire da questa "bravo così hai imparato che se caschi dalla bici di faccia ti viene il sangue". Se una mamma si comportasse così da noi ci sarebbe una specie di rivolta delle mamme.
Faso: infatti va molto un libro di un autore non mi ricordo se tedesco, svizzero o svedese che si chiama "Fai la nanna" ed insegna a tenere i bambini chiusi in una stanza anche se gridano o si disperano, e dopo una settimana insegna all'infante a dormire da solo. Ho fatto la prova e devo dire che non è facile trattenersi dall'entrare e a dire, vieni qua che ti faccio un po' di coccole. Però il rapporto genitori-figli cambia molto come ci spostiamo in Europa ed è molto lontano dal rapporto un po' mammone che abbiamo in Italia.
Rocco Tanica: anche io dopo che me l'ha detto Faso ho fatto la prova e devo dire che ho ceduto appena ho sentito mio figlio dire dalla stanza "vedo la gente morta" (Come nel Sesto Senso!).
Faso: il problema ancora lo abbiamo con Cesareo quando siamo in tounee perché lo sentiamo gridare dalla sua stanza d'albergo perché vuole essere addormentato o da me o da Rocco o da Elio. Succede.
Le canzoni del film potranno entrare nel vostro repertorio dei concerti?
Elio: per ora c'è una videoclip con l'ultima canzone del film "banane giganti", che abbiamo reinciso ed è disponibile su iTunes. Mah, forse entrerà nel repertorio solo questa. Perché piace molto alle donne (risate) mah... ma fa così ridere questa battuta? (scuote la testa).
Molto altro non si può aggiungere perché si finisce a parlare di aspetti specifici del film che rischiano di rovinare certe sorprese, ma la cosa più interessante è il rispetto che Elio e le Storie Tese dimostrano nei confronti dell'arte del doppiaggio, una recitazione complessa limitata alla voce. Mangoni è stato "bocciato" senza riparazioni, perché -dicono proprio Elio e le Storie Tese- è un lavoro molto difficile. Rocco e Cesareo hanno doppiato la famosa sequenza della partita di calcio nel film "Rocco e le Storie tese" di e con Rocco Siffredi, interpretando pubblico e calciatori, nonché il mitico arbitro Lenca.
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