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Intervista a Paolo Ferrari: presidente e consigliere delegato della Warner Bros.
(Intervista di Franco Montini, tratta dal settimanale "Giornale dello Spettacolo" N.14 del 21 aprile 2000)
"Non è solo la Uip a battersi concretamente per allungare la sttagione". Paolo Ferrari, presidente e consigliere delegato della Warner Bros, rivendica il ruolo attivo della propria società. "A metà maggio - ricorda Ferrari - usciremo con il cartone animato South Park, che all'estero è stato un grande successo. Tra fine maggio e i primi di giugno, ovvero un paio di settimane dopo l'uscita americana, proporreremo Battaglia per la Terra, un film di fantascienza con John Travolta, che sarà in Italia per la promozione. Quindi il 21 luglio usciremo con Romeo deve morire, spettacolare storia di arti marziali diretta da Andrzej Bartkowjak, che nel primo week-end americano ha incassato 50 milioni di dollari. Mi pare, insomma, che la nostra parte la faremo anche quest'anno".
Recentemente i film importanti proposti dalla seconda metà di maggio in poi hanno sempre riscosso successo, eppure questo elemento non è stato sufficiente a convincere alcune case di distribuzione sull'opportunità di misurarsi nel mercato estivo: come mai?
"La domanda andrebbe rivolta ai diretti interessati: la mia società è stata la protagonista estiva della scorsa stagione con Matrix e con Terapia e Pallottole. Ma per rispondere al quesito, azzarderei che, come diceva don Abbondio, il coraggio non ce lo si può dare. Alcuni distributori evidentemente continuano a pensare, spesso e volentieri senza alcuna ragione logica, che un film proposto ai primi di settembre possa incassare di più rispetto ad un'uscita estiva".
Ritiene che l'attuale parco sale italiane sia sufficiente a garantire un'uscita nei mesi caldi?
"L'esercizio italiano è obiettivamente molto migliorato: mi pare che in alcune zone già esista un numero di sale sufficientemente attrezzate. Il problema riguarda principalmente il sud, dove le sale sono poche e molte di esse chiudono per lunghi periodi. Anche l'esercizio deve fare la sua parte, sforzandosi di mantenere aperti i punti vendita anche di fronte a un numero di presenze esiguo: solo in questo modo si può riabituare il pubblico alla frequentazione".
Per raggiungere questo scopo sarebbe utile anche una campagna promozionale?
"La pubblicità non fa mai male, e, tuttavia, credo che un eventuale intervento pubblico dovrebbe privilegiare altri aspetti, ad esempio contribuire alle spese delle copie per i film estivi in modo da poter rifornire un maggior numero di sale. Sono convinto che l'allungamento della stagione, ovvero una razionalizzazione del mercato, potrebbe far immediatamente lievitare di un 20% le presenze in sala".
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