24 Aprile 2007 - Conferenza stampa
"Spider-Man 3"
Intervista al regista e al cast.
di Diego Altobelli


Con un "preoccupante" ritardo di quarantacinque minuti, dovuto a contrattempi logistici di varia natura, giunge in una delle numerose sale riunioni del hotel Excelsior di Roma tutto il cast al completo di Spider-Man 3. Un film che si è rivelato più un evento: nel mondo dei fumetti per gli appassionati del "tessiragnatele"; in quello del cinema per gli "addetti ai lavori"; e poi per tutti gli altri, coloro che vanno al cinema a veder un spettacolo impregnato di effetti speciali e storie avvincenti.

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Cosa è cambiato in questo terzo capitolo?
Sam Raimi: Quella di questo terzo capitolo è una lezione sul perdono che prevale sulla vendetta... Nelle tre storie di Spider-man che ho narrato ci sono sempre delle modalità di irresponsabilità che portano a una maturità nel personaggio di Peter Parker, una maturità che lo porta ad essere un essere umano abbastanza superiore alla media... Qui Peter incontra Flint Marko, e scopre che lui è il vero assassino di suo zio Ben: ovviamente sente vendetta nei suoi confronti... Ma Peter sta anche facendo un percorso che lo porterà verso la consapevolezza che non sempre gli eroi sono senza macchia, e i cattivi agiscono per portare male... il perdono deve prevalere.
Tobey Maguire: Sam ha già detto tutto...
Kirsten Dunst: I rapporti ora sono molto più forti ed emotivi... anche perché oramai anche noi, come attori, siamo cresciuti e ci conosciamo molto meglio.

E' stato positivo interpretare il lato oscuro di un super eroe? Cosa le ha dato dal punto artistico?
Tobey Maguire: Mi è piaciuto e mi sono divertito molto a mostrare un Peter Parker arrogante e pieno di sé... perché in qualche modo lo ha reso più umano... Spider-man è uno dei supereroi più umani e il mostrare certi suoi aspetti lo ha reso ancora più umano. E' stato davvero bello mostrare un lato così diverso da Peter Parker. Anche il costume, ovviamente, intensifica questo aspetto di mutamento.

Mi spiega la natura del doppio?
Sam Raimi: Come dicevo Peter è in viaggio... scopre che in lui c'è il peccato e che i nemici sono umani, esseri umani come lui. Lui è in contrasto in un modo tale che lo porta verso una dualità, non una doppiezza.

Continuerà a fare Spider-Man? O si sente imprigionato in questo personaggio?
Sam Raimi: Non mi sento imprigionato.... ma ingabbiato! (ride) No a parte gli scherzi... Quando ho realizzato il primo Spiderman sapevo che comunque la Sony avrebbe realizzato un seguito, quindi ho voluto introdurre trame che potevano essere sviluppati nei capitoli successivi: la storia di Harry Osborn e il rapporto tra Peter e Mary Jane. Non mi sento ingabbiato, no. Solo mi sento come colui che, fortunatamente e con grande orgoglio, ha potuto realizzare questi tre episodi. Sono come colui che ha portato la torcia e ha fatto luce su un certo tipo di immaginario... mi sento come onorato... tuttavia per sentire di continuare a farlo dovrei sentirmi molto motivato... Dovrei avere la consapevolezza e la nomina di essere la persona più autorevole per poter tenere ancora quella torcia.

Ci stareste per un quarto capitolo?
Tobey Maguire: Con un giusto cast e un grande storia... forse lo farei, ma solo se si configurasse il giusto back-ground, le giuste modalità.
Kirsten Dunst: Io lo farei solo con Tobey e Sam... nessun'altro. Sono loro e aver collaborato con loro che ha reso così speciale questo lavoro.

Sapeva di essere entrato nella top ten con i primi due Spider-man? Se non avesse fatto Spider-man, cosa avrebbe fatto?
Sam Raimi: Non credo che avrei fatto qualcos'altro... un altro fumetto, no... Devi amare il personaggio che vai a narrare, e io sento di amare e aver amato profondamente questo personaggio.

Quale stata la scena più difficile da girare?
Sam Raimi: Devo dirle che non c'è stata una scena più difficile di altre... E' stato difficile piuttosto amalgamare tutte le trame che ho voluto inserire, per non rendere il tutto una semplice unione delle parti. E poi Venom, il personaggio più vulnerabile mai apparso... rendere lui significava rendere il nemico interno di Spider-man.

Gli effetti speciali... ci sono state evoluzioni sotto questo aspetto dal primo capitolo a oggi?
Sam Raimi: Si si... Sviluppi incredibili! Un esempio su tutti è la nascita dell'Uomo Sabbia: abbiamo impiegato giorni solo per calcolare e studiare il processo iniziale della creazione della sabbia. Calcolare la forza di gravità, la pendenza, il movimento... Gli esperti hanno dovuto mettere poi tutto in movimento e inserire i dati in una rete di computer collegati tra loro. E questo era solo l'inizio. Però ci tengo anche a dire che tutti questi effetti speciali non avrebbe avuto senso senza la qualità degli attori, della recitazione che li accompagnava.

A guardare la sua filmografia i fumetti sono stati un elemento ricorrente: come mai però solo dopo venti anni dal suo esordio come regista ha deciso di buttarsi realmente su un personaggio dei fumetti?
Sam Raimi: Il lavoro del regista è molto simile a quello di un comic book. Perché ad esempio ci sono gli story board... Il lavoro di un artisti che disegna e quello di un regista sono molto simili: entrambi devono decidere l'inquadratura da inserire. Il modo in cui mettere l'immagine... E da questo punto di vista la narrazione visiva è una cosa che i registi conoscono molto bene e che in molti casi hanno appreso letteralmente dai comic book.

A Kirsten Dunst: differenza tra film come Maria Antonietta e il personaggio di Mary Jane? E a Tobey Maguire: si sente incastrato nel ruolo di Peter Parker?
Kirsten Dunst: Lavorare con Sam è stato incredibile: direi che la differenza sostanziale tra lavorare in una produzione ad altissimo budget e una a con costi più bassi c'è solo una questione di tempi... Di produzione, di realizzazione, di pubblicità... Sì, credo ci siano differenze di tempi...
Tobey Maguire: No... non mi sento ingabbiato. Anche perché rispetto ad altri film qui si compie un viaggio interiore. Qui io ho la possibilità di interpretare nuovi sentimenti e evoluzioni dello stesso personaggio.

Questo è Spider-Man 3 e parlare con il cast è stato esaltante. Sam Raimi con il suo atteggiamento equilibrato e tranquillo; Tobey Maguire che con il suo sorriso stampato sembrava non essere ancora uscito dal personaggio; stessa cosa dicesi per Thomas Haden Church col suo modo da "cattiva sorte contro di me"; James Franco mezzo addormentato(!); Kirsten Durnst elegantissima; il Venom Topher Grace; e la Rosemary Harris interprete di Zia May. Una conferenza stampa interessante all'insegna della ricerca delle motivazioni interne a questo terzo capitolo, e sibilando nell'aria la possibilità, pure se remota, di un quarto.

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