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20 Febbraio 2009 - Conferenza
"Nemico pubblico n°1 - L' istinto di morte"
Intervista al protagonista.
di Francesco Lomuscio
In occasione dell'uscita italiana di "Nemico pubblico n. 1-L'istinto di morte", primo tassello di un dittico diretto da Jean François Richet che si concluderà con "Nemico pubblico n. 1-L'ora della fuga", previsto nel nostro paese per il 17 aprile 2009, l'attore protagonista Vincent Cassel, che veste i panni del pericoloso criminale realmente esistito Jacques Mesrine, ha incontrato a Roma la stampa.
Che idea ti sei fatto di Jacques Mesrine?
Vincent Cassel: La cosa interessantissima risiede nel fatto che ancora oggi non sappiamo con certezza se Mesrine abbia veramente ucciso qualcuno, in quanto all'interno di un libro che ha scritto dichiara quaranta omicidi, mentre la polizia gliene attribuisce solo quattro, ma in ogni caso non esistono prove concrete. Comunque, più che un gangster credo fosse un opportunista, uno showman, uno che ha fatto della politica un modo per giustificare la sua violenza, ma non ci credeva veramente.
Quali difficoltà hai riscontrato nell'attuare la trasformazione fisica per il ruolo?
Vincent Cassel: In Francia hanno un'immagine molto Anni Settanta di Mesrine, ma in questo primo film la mia trasformazione fisica non si vede molto. Comunque, almeno una volta nel corso della sua carriera un attore deve trasformarsi, ma credo che non lo farò mai più (ride).
Di cosa avete tenuto conto nel portare il personaggio sullo schermo?
Vincent Cassel: All'inizio, il personaggio faceva parte di un progetto precedente a firma di Barbet Schroeder, ma che ho abbandonato perché lo descriveva come un eroe. Per me Mesrine non era un eroe, voleva passare per un nuovo Robin Hood ma non ha mai donato denaro ai poveri, in questo film, invece, è un personaggio che riesce anche ad apparire simpatico e per il quale a volte fai il tifo, ma rimane un bastardo (ride). A me piace interpretare lungometraggi in cui non si capisce bene quale sia il bene e quale il male.
Ciò che vediamo in questo film è tutto vero? Il libro che Mesrine ha scritto è stato certificato che raccontasse la realtà?
Vincent Cassel: No, lui era un gran bugiardo, questo è risaputo (ride). Abbiamo solo preso i suoi due libri e comprato tutti quelli in cui si parla di lui, poi abbiamo fatto dei collegamenti, ma su molte cose non c'è certezza di verità. Comunque, il nostro intento era principalmente quello di fare un film che fosse anche una fotografia della Francia degli Anni Sessanta e Settanta, non un documentario, anche perché non sarebbe interessato a nessuno.
Per esempio, l'assalto al carcere in Francia c'è stato veramente?
Vincent Cassel: Sì, quello c'è stato veramente, comunque delle cose presenti nel film Mesrine ne ha fatte molte.
Il film è uscito in Canada?
Vincent Cassel: Ancora no, vedremo come andrà.
In Francia, invece, come è stato accolto?
Vincent Cassel: Magnificamente! Il pubblico lo ha accolto molto bene e io ho avuto belle critiche, poi è stato candidato a dieci César (gli Oscar francesi, nda).
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