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18 Settembre 2002 - Conferenza stampa
Monica Bellucci e Gerard Depardieu
Intervista ai protagonisti di "Asterix e Obelix - Missione Cleopatra"
di Valerio Salvi
Monica Bellucci, la Diva per eccellenza è a Roma per presentare "Asterix & Obelix - Missione Cleopatra" di Christian Clavier a fianco di Gerard Depardieu. Monica non nasconde che Cleopatra è stata il suo riferimento, fin da piccola, di principessa bella ed irraggiungibile, e poterla interpretare adesso è il coronarsi di un sogno. Spesso l'immagine di Cleopatra si associa a quella di Elizabeth Taylor, ma lei non ha minimamente considerato la possibilità di un confronto. "Prima di tutto desideravo ardentemente lavorare con Chabat - conferma Monica - e poi la mia interpretazione è più ironica, nervosa sopra le righe, insomma intrisa dell'umorismo tipico del fumetto. Non si tratta certo del remake di "Cleopatra", è un lavoro molto diverso." In ogni caso alla fine dal film sembra emergere prepotentemente l'immagine della faraona, piuttosto che quella dei galli o di Cesare, peraltro interpretati da attori di primo piano. La sua bellezza, oltre che farla apparire su molte copertine, sembra aver influito sulla sua carriera cinematografica. "Indubbiamente la bellezza ha avuto un ruolo importante soprattutto agli inizi per film come "La Riffa" o "I Mitici" - conferma la Bellucci - ma poi ritengo di essere cresciuta come attrice, mi sono guadagnata la fiducia dei registi. In Italia ho capito che sarei rimasta relegata in piccoli ruoli o in qualche trasmissione televisiva ed allora ho scelto la Francia. Attualmente il cinema italiano ha molti talenti, ma mi sembra abbiano delle difficoltà ad emergere dovute più che altro a carenze del sistema. Comunque ora partecipo al nuovo film di Muccino e penso si tratterà di un'esperienza interessante." Il suo essere internazionale l'ha portata anche negli States, racconta che l'avventura americana è stata per lei uguale alle altre tranne per l'enorme macchina produttiva che segue il film: segretarie, personal trainer, manager e così via; questo rende i rapporti personali un pò difficili, distaccati, ma fortunatamente l'essere europea aiuta ad evitare di essere inghiottiti da questa "macchina". "È comunque il nostro futuro - ribadisce la Bellucci - infatti anche in Francia le nuove produzioni assumono sempre di più l'aspetto del kolossal hollywoddiano.".
"Tornando a questa pellicola devo ammettere che lavorare Gerard (Drepardieu) è stato indimenticabile, un uomo che da un semplice sguardo è in grado di capirti al volo e che rispetta sempre i suoi compagni di lavoro." Lo stesso attore conferma che per lui la maggior difficoltà è stata evitare di innamorarsi della Bellucci, come Cleopatra si intende. "Obelix è una sorta di bambino - conferma Depardieu - che non è in grado di concepire pensieri malvagi o contorti. Non bisogna pensare che sia stupido, anzi, è solo un semplice".
Circa il cinema italiano anche Depardieu ritiene che si tratti di un momento difficile, anche perché "la vecchia guardia" non c'è più, ma la scuola resta valida. Moretti o Calopresti sono ottimi registi ed altri giovani si stanno affacciando. "D'altronde non bisogna pensare solo ai premi, io per primo considero importante l'esperienza che si fa lavorando in un film. Conoscere nuove persone, avvicinarsi a nuove scuole e vedere l'embrione dell'idea iniziale concretizzarsi nel prodotto finale. Questo è uno dei motivi che mi spinge a lavorare anche per la TV, spesso in queste produzioni si incontrano attori internazionali con cui altrimenti non avresti occasione di lavorare. Per quanto riguarda i ruoli, invece, non mi interessa il tipo di personaggio da interpretare, sono un attore e quindi posso svariare dal drammatico al comico, l'importante è vedere che la gente ti apprezza."
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