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MIFF 2008: conferme e novità

Chiude i battenti l'ottava edizione del Miff - Film Festival Internazionale di Milano, rassegna che negli ultimi anni è riuscita a ritagliarsi, concretamente, spazio e riconoscimento, nel già difficile e fin troppo affollato calendario dei festival italiani e internazionali.

Da sempre sensibile ai giovani cineasti e alle produzioni di valore, che non trovano la giusta distribuzione nel circuito, il Miff, quest'anno ha saputo "adattarsi" ad una situazione non semplice, ma che non l'ha per niente penalizzato.

Qualche problema di budget, difatti, non ha certo impedito che il Direttore Artistico, Andrea Galante, e tutta l'organizzazione, riuscissero ad allestire un programma degno di interesse e di qualità, anche grazie alla stima e all'affetto del pubblico e dei giovani filmmaker passati a Milano.

Numeri interessanti, poi, che confermano quanto di buono e positivo, il Miff sia riuscito a proporre anche in questa edizione : ben 15 lungometraggi in concorso, 17 documentari, 24 cortometraggi.

A vincere il Cavallo di Leonardo come Miglior Film, e a fare incetta di premi, è stata la pellicola inglese, "Vampire Diary", di Mark James e Phil O' Shea, storia tra il dark - gotico e il docu - horror, che ha permesso anche ad Anna Walton di vincere il premio come miglior attrice e di portare a casa anche i riconoscimenti per la miglior fotografia e il miglior montaggio. La kermesse si era aperta però con la pellicola serbo - ungherese, "The Trap", diretta dal regista Srdan Golubivic, che alla fine si è rivelata come una delle scommesse più vinte. Una pellicola cruda, spietata, dove sullo sfondo della Belgrado di oggi, un padre accetta di diventare killer " per caso " per trovare i soldi necessari per far curare il figlio malato, andando drammaticamente incontro agli inganni della sorte, che lo faranno cadere in una trappola senza via d'uscita.



Un personaggio, quello interpretato da Nebosja Glolovac, che gli ha consentito di vincere il premio come miglior attore, così come meritatamente è stato attribuito il premio alla regia per Golubivic.

Miglior sceneggiatura alla bella pellicola austriaca "Free To Leave" di Peter Payer, capace di toccare temi come il destino e il senso di colpa, con acuta visione e originale lucidità. Miglior documentario è stato attribuito al brasiliano Falcão - Meninod Do Trafico" di Alex Pereira Barbosa, sul tema scioccante del traffico giornaliero di droga, mentre il premio di miglior cortometraggio è andato al regista israeliano Ben Hakim per "The Elevator".

Crocevia di stili e culture, il Miff di quest'anno aveva come fill rouge L'invisibilità, dei molti, giovani talentuosi, che non trovano spazio nel panorama della distribuzione cinematografica.

A sostegno del cinema indipendente italiano difatti, significativa è stata la proiezione del documentario "Gli invisibili : esordi nel cinema italiano 2000 - 2006" a cura di Vito Zagarrio e un incontro - tavola rotonda, alla presenza di addetti ai lavori, ma non solo, che si è rivelato un interessante momento di approfondimento e di confronto, su un argomento di grande attualità.

Da segnalare, in maniera significativa, per il secondo anno consecutivo, il sostegno del Miff nei confronti dell'Associazione Neurothon - Associazione per la Ricerca sulle Malattie Neurodegenerative e del suo contributo nel raccogliere fondi per finanziare il progetto di Ricerca scientifica sulle cellule staminali cerebrali denominato " L'Officina del Cervello ". Proprio durante la serata inaugurale del Miff è stato consegnato il Premio speciale Neuro Award alla pellicola "The Trap".

Il Festival si è concluso con l'anteprima del film "L'amore non basta" di Stefano Chiantini, ma soprattutto con il Premio alla Carriera per il grande caratterista e attore lombardo, Renato Pozzetto.

L'appuntamento è per l'anno prossimo.

Andrea Giordano

FilmUP

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