02 settembre 2002 - Conferenza stampa
Liliana Cavani e John Malkovich
Intervista al regista e al protagonista di "Ripley's Game"
di Valerio Salvi
Con un applauso scrosciante viene aperta la conferenza di Ripley's Game di Liliana Cavani, con protagonisti John Malkovich, Dougray Scott e Chiara Caselli.
Signora Cavani, perchè utilizzare l'architettura del Palladio per ambientare questa spy story?
La scelta nasce dalla conoscenza del personaggio di Ripley nell'arco di tutti i suoi libri. Ripley invidia le ricchezza degli altri non in quanto tale, ma come strumento per appagare i suoi desideri. Ne Il Talento di Mr. Ripley, ad esempio, considerava i soldi di Dickie sprecati, perchè se li avesse avuti lui sarebbero stati utilizzati meglio. In effetti lui coltiva "l'otium" oraziano, il benessere teso al miglioramento della propria persona. Per questo ha una casa bella, armonica e non suntuosa o pacchiana; il Palladio mi è sembrata quindi la scelta naturale, tanto più che il Veneto è anche in un'ottima posizione per chi vuole viaggiare in Europa.
La storia della Highsmith, essendo un classico, può essere trasferita in qualsiasi contesto.
Quale è il fascino del suo Ripley?
Tutte le persone con un animo libero, quelle che hanno la capacità di reagire agli eventi, invece di farsi trascinare, risultano attraenti. Ripley compie un salto nel buio uccidendo, perchè non sa cosa accadrà dopo. Poi subentra anche un lato divertente con i problemi legati alla gestione del tuo delitto: hai un cadavere da sistemare, del sangue da ripulire... si crea una sorta di humor nero.
Qual'è la differenza tra questo Ripley e quello di Minghella?
Nel film di Minghella Ripley era ancora immaturo e non possedeva i soldi necessari per vivere in Europa. Il mio Ripley è più maturo, c'è un altro libro tra il mio film e quello di Minghella, ed ha il benessere necessario per vivere dove vuole.
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