11 aprile 2002 - Conferenza stampa
Laetitia Casta e Patrice Leconte
Intervista alla protagonista e al regista di "Rue des Plaisirs"
di Valerio Salvi
Quali sono i suoi progetti?
A parte fare la mamma, cinema ed altro, ma non ne voglio parlare per scaramanzia.
Mr. Leconte la pellicola ricorda sia alcuni film francesi che i feuilleton popolari, una cifra che forse lei ha scelto di proposito?
Io adoro il cinema francese degli anni quaranta e cinquanta e per questo il mio lavoro lo ricorda. In quell'epoca i cineasti sapevano raccontare splendide storie d'amore ed a me interessa questo. All'epoca non vi era alcuna paura nel narrare il melodramma, mentre oggi si è perso il gusto per queste storie e si ha paura di realizzarle. Io, invece, le amo.
La scelta dell'argomento delle "case chiuse" è voluta, considerando il trend odierno in cui si parla di riaprirle?
Non ho voluto fare un film "politico", la scelta del bordello è un caso funzionale alla mia storia e non una sorta di denuncia. Sulla possibilità di riaprirle, non mi sono mai posto il problema e quindi non mi sono fatto un'idea mia in proposito.
Il senso finale del film sembra essere che non si può forzare il proprio destino e che nemmeno l'amore è in grado di cambiare eventi già scritti. Io non credo di essere un fatalista e nemmeno il film lo è; anche se il finale è tragico il messaggio non è pessimista. La morale e seguire comunque i propri sentimenti fino in fondo e crederci sempre.
Lei si identifica in Petit Louise e cosa trova di così affascinante in un ruolo così succubo, di fatto si tratta di un cavalier servente che alla fine potrebbe anche suicidarsi. Chi mai vorrebbe essere come lui? Petit Louise ha qualcosa che mi fa sognare. Mi identifico in lui perché si fa bastare quello che ha: il suo amore. Noi cerchiamo sempre di più, a lui basta il suo amore folle, triste e magnifico, per essere felice.
Amore e mistero vanno di pari passo nei suoi film, sono uno complementare all'altro, una sorta di equazione. No, non direi, tutto è interessante, ma amo narrare di persone e cose un pò misteriose. Nel cinema ci sono spesso cose troppo chiare, si mostra troppo. Io ritengo che le "zone d'ombra" siano le più interessanti, quelle che ci possono ispirare di più.
E adesso quali saranno i suoi prossimi progetti? Ho appena finito di girare un nuovo film: "L'Homme du Train" di cui sto terminando il montaggio; uscirà a settembre. Da ottobre inizierò un nuovo lavoro.
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Laetitia Casta
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