King Kong

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King Kong.
Orme di un cinema che fu...

di Andrea D'Addio

Dice Peter Jackson che King Kong è il film che ha sempre sognato di fare. Certo, gli si potrebbe obiettare che se uno da piccolo vuole fare il regista probabilmente ha idee straordinarie e soprattutto originali da raccontare e non film già fatti, ma probabilmente il pluripremiato director di "Il Signore degli anelli" già da quarant'anni aveva intuito che il remake sarebbe diventato di moda nel 2000.
"King Kong" è a tutti gli effetti uno dei più importanti e famosi personaggi del cinema. Tanto caratteristico da entrare nel linguaggio comune come sinonimo di forza e irruenza e spettacolare da aprire le porte del cinema a tante analoghe bestiali creature. Al primo, americano, "King Kong" del 1933 i giapponesi risposero nel 1954 con "Godzilla". Il confronto a distanza non bastava ai nipponici e così dopo soli nove anni(1963) ci fu un primo round (ce ne furono poi altri due) di "King Kong vs Godzilla" teso a capire bene chi fosse il più brutto e feroce. Nel frattempo negli States uscivano nel giro di 13 anni altre cinque variazioni sul tema, tutte con discreti esiti di box office.

La creazione di King Kong è sicuramente uno degli aspetti più interessanti della produzione.
Sempre pensato come una creatura realizzata totalmente al computer, una svolta si è avuta dopo che Jackson ha lavorato a "Il Signore degli anelli". Lì, l'uso combinato di creazione computerizzata e motion capture utilizzata per il personaggio di Gollum, aveva aperto una frontiera da non sottovalutare. "Kong andava certamente oltre quello che avevamo fatto finora; già solo l'enorme complessità di chi Kong è, e chi deve essere, è la cosa più difficile che abbiamo mai fatto" afferma Jackson, che poi continua "Solamente dargli la capacità di recitare come un attore…..Non è umano, è un gorilla. E deve fare le cose come fanno i gorilla. Alla fine devi renderlo un personaggio artificialmente digitale. Abbiamo dovuto costruire un'enorme serie di emozioni sulla sua faccia e nei suoi occhi. Abbiamo lavorato al modello digitale di King Kong per circa due anni, prima di iniziare le riprese con lui". A dare umanità al gorilla è stato chiamato Andy Serkis, l'attore che già aveva dato le movenze a Gollum. "Volevo un attore in carne e ossa che prendesse le decisioni che un attore prenderebbe normalmente se stesse interpretando il ruolo, qualcuno con cui poter parlare sul set che fosse Kong, che fosse sul set per recitare con Naomi. Non perché digitale doveva essere invisibile, io lo volevo visibile. Tutte queste cose erano possibili con Andy".


Dice Serkis (che nel film è anche il cuoco della Venture): "Pensavo che, per un pubblico del 2005, fosse molto importante che lo facessimo quadrupede e radicato in un comportamento da gorilla. Volevamo includere, il più possibile, accettate ricerche sul comportamento animale e la ricerca psicologica che è stata condotta sui gorilla da persone come Dian Fossey. La gente sa molto di più sui gorilla che al tempo di Cooper, così abbiamo preso decisioni come, per esempio, che Kong non avrebbe mangiato la carne dei dinosauri perché i gorilla sono vegetariani….e la gente lo sa". Prima di iniziare le riprese l'attore si è immerso in letture e video sui gorilla, nel corso di questo tempo si è convinto che per arrivare a capire come interpretare Kong avrebbe dovuto studiare i gorilla sia in cattività che liberi. Si è quindi prima avventurato nel Parco Riserva Naturale di Howletts vicino Londra, dove i gorilla sono circa 70, poi è diventato frequentatore abituale dello Zoo della capitale britannica, riuscendo a fare amicizia con uno dei custodi che gli ha permesso di avvicinarsi ai quattro gorilla ospitati. "C'erano tre femmine e un povero maschio che si chiama Bob e che, essendo cresciuto in un circo, non aveva la più pallida idea di cosa significasse essere l'unico maschio, le femmine gli rendevano costantemente la vita difficile….Per un po' di mesi sono andato allo Zoo ogni due o tre giorni a trascorrere del tempo con loro, finendo col creare un rapporto d'amicizia con una delle femmine chiamata Zaire. Quando mia moglie è venuta con me a trovarli, Zaire non è stata affatto contenta, ha afferrato una bottiglia d'acqua e l'ha tirata a mia moglie".
Ad occuparsi del lavoro sono stati gli animatori della Weta. Differentemente da quanto fatto per Gollum, data la quantità di azioni inumane che King Kong è abituato a fare (arrampicarsi, saltare, lottare con i dinosauri) è stata sfruttata molto di meno la motion capture (tecnica che permette di applicare a personaggi virtuali i movimenti di persone o animali ripresi in tempo reale e immediatamente riprodotti sullo schermo tramite sensori posti nei punti di giuntura delle ossa e di contrazione dei muscoli), mentre si è privilegiata la più semplice animazione key frame (sono i fotogrammi disegnati singolarmente, e dai quali il software di animazione ricava tutti gli altri fotogrammi intermedi fra un keyframe e l'altro). [continua...]



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