19 febbraio 2003 - Conferenza stampa
Ken Loach
Intervista al regista di "Sweet Sixteen"
di Teresa Lavanga
Perché la censura ha vietato il suo film ai minori di 16 anni?
Perché l'establishment inglese è fondamentalmente ipocrita. La ragione addotta per tale veto è che nel film una parola è stata usata in modo aggressivo nei confronti di un bambino. Pensare che quella parola è una delle più usate dai ragazzi di quella età! Basta andare in una qualsiasi scuola per rendersene conto. È una parola che non posso ripetere in pubblico, ma che ben si adatta al primo ministro inglese! Non credo che i ragazzi si facciano condizionare da un certo tipo di linguaggio. Credo piuttosto che a volte siano le immagini a fuorviarli, eppure molti film che propinano scene di bieca violenza non vengono censurati.
Cosa dovrebbe dire il suo film ad un adolescente?
Niente in particolare, ma potrebbe contribuire a fare chiarezza su molti aspetti della loro vita. Non tutti si potranno rispecchiare in questa storia, anche perché non tutti provengono dallo stesso background di riferimento, ma credo che per i giovani possa essere lusinghiero vedere che le loro vite, i loro sentimenti, la loro dignità sono importanti. Credo inoltre che a loro piacerebbe molto il carattere battagliero di Liam, molti si vedrebbero ben rappresentati
Quali erano i suoi sogni di sedicenne?
Beh, i miei sogni erano semplici. Sognavo di fare l'attore, di rivoluzionare il teatro inglese (cosa che per fortuna non ho fatto!). In realtà la mia famiglia, il contesto in cui vivevo era molto diverso da quello che racconto nel film. La mia era una realtà piuttosto stabile.
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