Ken il guerriero - La leggenda di Hokuto - Director's Cut
Chi è cresciuto negli anni '80 si ricorderà senza dubbio i pomeriggi passati a casa, spesso dopo scuola, in cui cercava sulla solita rete televisiva locale il nuovo episodio di Ken il guerriero. Ken era una sorta di idolo per i ragazzi (lo è tuttora), spesso quando si scherzava con gli amici imitando calci e pugni quasi a dimostrare la propria crescente virilità, capitava che si incominciassero a dare una serie di veloci cazzotti nell'aria accompagnando il tutto al grido di "ta-ta-ta-ta-ta", o addirittura anticipando la mossa con la sarcastica battuta: "Tu ormai sei morto". C'era addirittura una barzelletta su Ken, tutti la capivano e tutti ridevano (purtroppo scritta perde molto, è necessario accompagnarla con i movimenti): -Lo sai come è morto Ken Shiro? Ha incontrato un tizio scemo e gli ha detto: Tu sei proprio matto! (e nel dire matto si toccava la tempia due volte con l'indice, per mimare l'assenza di cervello).
Si giocava, in poche parole, sulla capacità di Ken di uccidere le persone attraverso i punti di pressione del corpo. Quasi che la tecnica dell'agopuntura avesse una propria variante violenta e capace di far scoppiare dall'intero una persona una volta toccate determinate zone dell'organismo, gli "tsubo".
In Italia il cartone animato arrivò prima del manga: in Giappone Ken esordì su carta nel 1983 all'interno della rivista Shonen Jump e l'anno dopo ebbe l'approdo sul piccolo schermo prodotto dalla Toei Animation. Da noi debuttò direttamente in televisione nell'84. I creatori sono Buronson (pseudonimo di Yoshiyuki Okamura) e Tetsuo Hara, al suo interno un po' di tutto. Un'ambientazione alla Mad Max (il film con Mel Gibson uscì poco prima della nascita di Ken e lo stesso Buronson ha una volta affermato che fu un grande punto di riferimento per i propri scenari), arti marziali che richiamano la tradizione orientale, un protagonista solitario e distante che sembra essere diretto discendente degli antichi samurai e un approccio alla narrazione che, seppur nasconda molti elementi filosofici tipicamente nipponici, si sviluppa soprattutto come una serie di combattimenti, quasi come un action movie americano. Alla base di tutte le vicende i conflitti e le alleanze, all'interno e tra, delle tre antiche scuole di arti marziali Hokuto, Nanto e Gento. Su tutte, a far da vero asse portante della prima serie , è lo scontro all'interno della scuola di Hokuto, dove Ken Shiro e suo fratello Raoul (loro due, assieme a Toki, furono adottati da Ryuuken per imparare la tecnica di Hokuto. Ken fu poi scelto come il tramandatore ufficiale) si affrontano fino ad un drammatico combattimento finale. Elementi tragici che ben si sposano con l'estrema malinconia che pervade l'opera. A differenza di altri manga e anime venuti successivamente (si pensi, ad esempio, a Dragon Ball), nella saga di Ken Shiro non c'è mai un momento di vera risoluzione, mai un traguardo di speranza per il protagonista o per l'umanità. Gli sfondi sono sempre scuri, i bambini hanno sempre fame, la violenza all'ordine del giorno e senza guardare in faccia a nessuno. I predoni sono pronti a rapire i bambini, i combattenti assoldati dal cattivo di turno non esitanti all'occorrenza ad approfittare di una ragazza sola in una foresta (in "La leggenda di Hokuto" viene solo suggerito ciò che viene fatto all'inedito personaggio di Reina quando si trova sola davanti ai "cattivi"). Ken è sì un salvatore, un uomo retto e giusto che cerca di riportare l'ordine, ma l'equilibrio che porta è sempre legato alla microsituazione, mai realmente risolutivo per un umanità allo sbando.
Forse è per questo che il suo successo è stato, ed è tuttora, enorme. Il realismo all'interno di una storia fantastica, riesce a tenere sulle spine un lettore/spettatore che non viene mai accontentato esaurientemente. Ken è sempre in lotta con e per qualcuno, il suo amore per Julia è tragico (una sorta di Romeo e Giulietta), la sua tristezza silenziosa.
Nel 2008, in occasione del 25nnale dalla nascita di Ken Shiro, sono stati realizzati ben cinque lungometraggi che insieme racchiuderanno la saga di "La leggenda del vero salvatore". Quello appena distribuito, "La leggenda di Hokuto. Director's cut" (sviluppo del celebre fumetto "L'episodio del mausoleo a croce del Sacro Imperatore"), è quindi il primo di una serie di film che se non verranno visti tutti al cinema, saranno comunque reperibili in Dvd. Gli altri saranno "La leggenda di Julia" (personaggio completamente assente nel primo episodio), "La leggenda di Raoul", "La leggenda di Toki" e "La leggenda di Ken Shiro".
Per quanti all'inizio del testo si sono chiesti quali fossero le tecniche di combattimento o i personaggi del mondo di Ken Shiro, ecco una breve panoramica:
Le tecniche di Hokuto
A causa dell'incredibile forza distruttiva di questa tecnica ancestrale, essa può essere esclusivamente tramandata da padre in figlio. Gli assi portanti di quest'arte sono:
La tecnica del Keiraku Hiko: colpire i punti segreti incanalando l'energia nei punti vitali dell'avversario per sconfiggerlo facendolo esplodere dall'interno. La stessa tecnica può essere utilizzata per curare malattie e ferite.
L'uso dell'Aura combattiva (Toki): l'aura si rafforza attraverso la tristezza generata dalle ingiustizie del mondo e rende il corpo duro e in grado di guarire da ferite letali.
La tecnica della Rigenerazione attraverso il nulla: massima espressione della scuola, questa tecnica consente di acquisire tutte le tecniche dell'avversario sconfitto e di divenire invulnerabili.
I tre fratelli eredi di Hokuto
Ken si sobbarca innumerevoli fatiche trasformandole in forza, e queste lo rendono, non soltanto di nome, ma anche di fatto, l'uomo perfetto per il ruolo di erede e tramandatore dell'Hokuto Shinken. Toki, ammalatosi per essersi esposto alla cenere radioattiva per salvare la vita di Ken, utilizza l'Hokuto Shinken nel campo della medicina per curare le persone ferite e malate.
Raoul, chiamato il 'terrificante Re del Pugno', appare grazie alla sua forza immensa come il 'dominatore del mondo' e il 'ripristinatore del giusto ordine'. Trascorre i suoi giorni tra battaglie e massacri, attendendo il momento in cui riuscirà a portare a termine la conquista di ogni territorio.
Raoul può contare sull'appoggio di Souga, un valoroso condottiero e leale amico di infanzia, e sulla sorella minore di quest'ultimo, Reina, comandante della Guardia Personale del Re. Entrambi desiderano la vittoria suprema per Raoul, nei confronti del quale hanno una stima sconfinata, soprattutto Reina, che per amore dello stesso Re attraversa le terre più impervie a cavallo del suo bianco destriero brandendo la sua spada affilata nei più pericolosi e sanguinosi campi di battaglia…
La sacra scuola di Nanto
Mentre l'arte della scuola di Hokuto consiste nel sconfiggere il nemico dall'interno, Nanto è in grado di distruggere ogni cosa dall'esterno: trapassare il nemico facendolo a pezzi. Esistono diverse sottoscuole e numerosissime tecniche; i maestri si contraddistinguono per agilità e velocità sovraumane. Guidato dalla Stella del Comando, Sauzer, il sacro imperatore, è il più potente maestro della scuola di Nanto.
Andrea D'Addio
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