26 OTTOBRE 2004 - Conferenza stampa
SEPTEMBER TAPES
Intervista a Christian Johnston
di Renato Massaccesi


Pensi che stiamo andando verso un mondo, come descritto da Orwell in "1984", in cui una sola persona dominerà il mondo?
Io non penso che sia la stessa cosa oggi come era tanti e tanti anni fa, perché le cose erano così piccole, così originali. Anche in Italia c'erano tanti piccoli paesi ognuno con il suo dialetto, e le persone non potevano viaggiare molto. Oggi c'è internet che collega milioni di persone, per cui se succede qualcosa di sbagliato è subito su internet. Per cui è veramente difficile continuare con le atrocità e gli assassini nel modo in cui era allora perché l'informazione corre veloce oggi e le grandi ingiustizie raggiungono anche i villaggi più piccoli. Oggi c'è la televisione, i giornali, internet.

Non pensi che ci sia una perdita di contatto con la realtà, nel senso che la realtà stessa è diventata uno show?
Io con il mio film ho voluto sfidare il pubblico ma non ho mai voluto biasimare i media per il fatto che ingannino il pubblico. Io penso che le persone si debbano svegliare e capire quello che vedono perché quello che vedono non è sempre la verità. Hanno bisogno di pensare con le loro teste e non credere a tutto quello che vedono in televisione. Se tu leggi la stessa notizia su vari giornali è sempre differente, io ho fatto più di duecento interviste, e io sono soltanto un piccolo regista, ed ognuna è differente: alcuni dicono che abbiamo ucciso delle persone, alcuni su internet hanno detto addirittura che questo film è stato finanziato dalla C.I.A. Quindi l'informazione può creare molte volte soltanto confusione, ma se tu sviluppi un senso critico ne puoi uscire.

Pensi che Bin Laden sia ancora vivo?
Sicuramente sta giocando a piastrelle da qualche parte a Los Angeles con il rapper Tupac Shakur! Io non penso che sia scappato in Pakistan o in Cina. Quando siamo stati in Afganistan due anni fa, abbiamo parlato con persone che erano molto aperte con noi. Infatti, una delle ragioni per cui i video sono sotto controllo del governo degli Stati Uniti è il fatto che molte persone parlavano con noi con grande naturalezza. Molte delle persone che appaiono nel film sono considerate sospette per il governo americano, infatti in molti casi abbiamo dovuto coprire anche i volti, di alcuni posti abbiamo dovuto cambiare la fisionomia. Quando uscirà il DVD a dicembre avrà molte più informazioni. "September tapes" sarebbe potuto durare tre o quattro ore se avessimo messo tutte le interviste. Peter Burgen, che è stato l'ultimo giornalista a intervistare Bin Laden, ci ha concesso un'intervista per cercare di farci capire che cosa è successo a Bin Laden e questo ci ha aiutato a capire quello che le persone del posto ci dicevano. Probabilmente è nascosto in una grotta.


  

Intervista a Christian Johnston


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September Tapes







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