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10 febbraio 2003 - Conferenza stampa
Chicago
Intervista al regista e ai protagonisti di "Chicago"
di Renato Massaccesi
Oggi 10 febbraio si è tenuta a Roma la conferenza stampa per il film "Chicago". Erano presenti a disposizione della stampa: il regista Rob Marshall, Richard Gere che nel film interpreta la parte dell'avvocato Billy Flynn, Renée Zellweger che è Roxie Hart e John C. Reilly che fa la parte di Amos Hart, il marito di Roxie.
Il successo
Richard Gere: "Il film dice: se non puoi essere famoso sii infame (in inglese suona meglio per l'assonanza tra famous e infamous). Lo sceneggiatore ha capito benissimo il senso di questa frase; è riuscito a tirare fuori quello che c'era dietro i personaggi: la fame di successo. Ma per quanto ci siamo calati alla perfezione nei loro panni, noi siamo diversi da loro. C'è da dire che tutti noi abbiamo raggiunto il successo per strade diverse. E poi il successo non rende così felici come tutti credono. In tutto il mondo, da est ad ovest la gente farebbe carte false per poter apparire su un giornale. Oggi come tanti anni fa (questa d'altra parte è una storia vera), i tempi non sono cambiati"
Rob Marshall: "Richard ha detto praticamente tutto. I personaggi inseguono il successo, cosa che non fanno questi fantastici attori".
Renée Zellweger: "Quello che veramente conta è lo spirito con cui fai le cose. Solo questo conta e non c'entra niente col successo".
John C. Reilly: "Non aspiro più ad avere successo, almeno in Italia: ho già avuto la mia fotografia sulla Settimana Enigmistica"
La passione e l'impegno
Richard Gere: "Quando si inizia a fare l'attore, ci si focalizza molto su sé stessi. Poi piano piano esci dal tuo bozzolo e cominci a lavorare con gli altri, vivendo con gli altri il tuo lavoro, allora diventi sensibile nei loro confronti. Se trovi questa armonia, allora alla fine della giornata anche se sei stanco, puoi dire: questa è stata una buona giornata. Tutto questo vale anche per le cose della vita. Io penso che questo sia il successo".
John C. Reilly: "Questo film si potrebbe chiamare un lavoro d'amore. E vi assicuro che all'inizio il progetto era rischioso, anche se poi ha avuto successo".
Renée Zellweger: "Quando ero al college mi dovevo mantenere da sola, ma ero felice. Anche se era dura perché nel Texas non c'erano molte audizioni, anche se ero più povera ero allo stesso tempo più ricca, perché mi dedicavo a me. Ogni giorno vorrei avere nuovi amici. Faccio quello che sento, ogni cosa è una sfida per fare meglio. Quello che conta è avere una vita bilanciata e non il fatto che i tuoi film abbiano successo".
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