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27 Ottobre 2008 - Conferenza stampa
"Aide-toi et le ciel t'aidera"
Intervista al regista e al cast.
di Andrea Giordano
Alla conferenza stampa ufficiale del film Aide toi, le ciel t'aidera, in concorso nella Selezione Cinema2008 era presente il regista e sceneggiatore, François Dupeyron, l'attrice Félicité Wouassi e la produttrice Michèle Halberstadt - Pétin.
Il film tratta molte tematiche sociali e fa "uso" di molte ambivalenze: che lavoro ha fatto per costruire questa storia?
François Dupeyron: Mi sono avvicinato molto ai film italiani degli anni '60, pellicole come
I mostri, che avevano già toccato brillantemente queste tematiche, hanno saputo anticipare e parlare dei problemi sociali molto bene, come la periferia e la vecchiaia.
Il cinema certo può rendere questi argomenti più sensibili, quindi mi sembrava molto interessante parlarne raccontando una storia come questa.
Dal punto di vista invece tecnico, come si è mosso?
François Dupeyron: Riprese dal basso, buona fotografia sono stati tutti strumenti che mi hanno permesso di dare maggiore forza anche agli attori, volevo dare dinamicità e vitalità narrativa.
Tutto il lavoro è andato bene e sono soddisfatto di quello che è venuto fuori.
Com'è stato il suo approccio con François?
Félicité Wouassi: Mi sono incontrata con François lo scorso gennaio e mi ha subito regalato un libro, era La casa delle belle addormentate di Kawabata Yasunari.
Quel dono mi ha davvero nutrito e stimolato in tutto questo periodo, tanto che quando sono arrivata a girare nell'agosto del 2007 ho cercato di farmi forza aggrappandomi anche a quello che avevo recepito dal libro.
Ho costruito il mio personaggio rendendolo meno sensuale possibile, meno osservabile.
Leggendo la sceneggiatura, ne ho preso la dimensione simbolica e l'ho incorporata.
Il film è l'ennesima prova di un grande coraggio produttivo, forse in Francia si è più liberi e azzarda di più?
Michèle Halberstadt - Pétin: Credo che la libertà bisogna prendersela da soli.
Nessuno voleva produrre questo film, alcuni canali televisivi avevano addirittura paura di parlare delle persone di colore.
È il terzo film di François che produco e ne sono felice. Ci siamo subito innamorati della storia e ne abbiamo sposato immediatamente il progetto.
La pellicola è costata circa due milioni e mezzo di euro, è un investimento tutto nostro.
Abbiamo voluto puntare sull'inno alla vita di questa donna (Sonia, il personaggio interpretato da Félicité Wouassi) e speriamo di aver avuto ragione, cercando di venderlo anche in altri paesi.
Com'è stata la sua esperienza con gli altri attori?
Félicité Wouassi: La cosa più straordinaria è stata sapere di essere liberi sul set. Facevamo cinema ma potevamo approfondire e sperimentare.
Ho amato questo modo di lavorare e soprattutto tutto il resto del cast, attori giovani, anche alle prime armi, ma che si sono dimostrati di grande talento.
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