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Qualcuno come te
"Qualcuno come te" è tratto dal un romanzo "Il teorema della mucca nuova" di Laura Zigman, pubblicato anche in Italia.
Il teorema della mucca nuova postula, prendendo spunto dall'osservazione del comportamento dei tori da monta, che il maschio, sia egli uomo o toro, dopo un certo numero di accoppiamenti si stufa della propria femmina, sia ella donna o mucca, mettendosi all'affannosa ricerca di un'altra compagna, la mucca nuova per l'appunto.
In "Qualcuno come te", Jane, interpretata da una bravissima Ashley Judd ("Il collezionista", "Colpevole d'innocenza") si innamora del collega Ray (Greg Kinnear, "Qualcosa è cambiato") che inizialmente sembra ricambiare tale amore. Ma, fatalmente, il teorema della mucca nuova si compie: Greg, adducendo scuse poco plausibili, tronca il rapporto con Jane, trascinandola in tal modo in un abisso di disperazione. Premesso tutto questo, sorge spontanea una domanda: quanti film dovremo ancora vedere che parlano dell'eterno problema circa l'esistenza o meno del vero amore?
Probabilmente, questo è un flusso inarrestabile come la corrente di un fiume in piena. Finché esisterà l'uomo, esisteranno i rapporti tra uomo e donna, i complicati sentimenti reciproci che sorgono, le inevitabili complicanze e le lunghe e tediose congetture.
Perché "Qualcuno come te" questo è: un film di congetture. Paranoiche, noiose elucubrazioni sull'amore, sui rapporti uomo donna, sui rimedi per non soffrire nel campo dei sentimenti, su come comportarsi, su cosa fare e cosa non fare.
Il regista e attore Tony Goldwyn (ha lavorato ne "Il sesto giorno") affronta la più volte dibattuta tematica senza un briciolo di originalità e con un'impostazione francamente risibile. Si ascoltano frasi fatte del tipo "Il tempo rimargina tutte le ferite", si osservano scene già tante volte viste di luoghi di New York (il ponte sull'Hudson, quelle panchine sulle quali già Woody Allen si era accomodato in "Manhattan"). Insomma, in un film che, dato l'argomento così popolare e così ripetutamente visitato, dovrebbe compiere uno sforzo particolare in originalità e singolarità, i luoghi comuni invece vi abbondano senza un minimo di rispetto per lo spettatore.
Si salvano dalla piattezza generale le buone prove degli attori. Come detto, la Judd fornisce un'interpretazione del suo personaggio decisamente positiva. L'attrice americana è capace di ironia e rabbia, di tenerezza e risolutezza. Veramente una graditissima sorpresa dopo la poco convincente prova in "Colpevole di innocenza". Ottimo anche il cast dei comprimari composto da attrici d'eccezione come Marisa Tomei (premio Oscar per "Mio cugino Vincenzo") e Ellen Barkin (come non ricordarla in "Seduzione pericolosa"). Meno felici gli altri due interpreti maschili : il già citato Greg Kinnear e Hugh Jackman ("Codice swordfish") nel ruolo di Eddie l'amico di Jane. Sarà proprio lui, dopo novanta minuti di banalità da giornalino per teenager, a svelarci che l'amore vero esiste: basta incontrare la persona giusta...
Ma va?
Das
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