Simon Magus
La cornice di questa storia è la Slesia del tardo 800. Ai margini di un misero villaggio vive Simon Magus (Noah Taylor, visto in "Shine") costretto a vivere in una baracca su una collina racimolando qualche soldo spalando i pendii e usufruendo delle offerte della moglie del rabbino che qualche volta gli regala un'aringa o delle cipolle sottaceto. Gli abitanti trattano Simon con un misto di rispetto e derisione, ma almeno lui sa far divertire i bambini con le sue maschere e i suoi trucchi di magia. Un giorno però riceve la visita del diavolo che lo induce ad agire in modo malvagio isolandolo dal resto del villaggio. Intanto Dovid (Stuart Townsend, da poco in "Wonderland") un ebreo giovane e bello corteggia la vedova Leah (Embeth Davidtz, vista in "Conflitto di interessi" e tra poco in "Bicentennial Man"), che non si fida del ragazzo nonostante ne sia comunque molto attratta. In realtà Dovid spera di riuscire a cambiare le sorti del suo villaggio. Fornito del materiale, si reca dal Signorotto (Rutger Hauer) per illustrargli una proposta d'affari, cioè la costruzione di una ferrovia e di un mercato sulla sua terra che porterebbe nuovi coloni rendendo possibile la formazione di una nuova congrega. Ma anche un elegante e ricco Gentile, Maximilian Hase (Sean McGinley, visto in "Michael Collins") ha avuto la stessa idea; in più lui ha molti soldi e disprezza l'idea. E si rende conto che Simon, sempre più solo, sarebbe disposto a fare qualsiasi cosa pur di vedersi assicurata l'eterna salvezza e un eterno brodo di pollo. Il film è diretto da Ben Hopkins alla sua prima esperienza in un lungometraggio. L'idea originale della storia di Simon Magus è tratta da una commedia di Shakespeare, ma in realtà il personaggio viene menzionato in un capitolo della Bibbia, anche se poi la figura di Simon Magus è stata spesso utilizzata dai cristiani per dimostrare come la religione pagana non fosse efficace come quella cristiana. Un film dal basso budget, difficile da realizzare, ma molto accattivante e nonostante i temi seri analizzati come l'odio razziale, la pazzia e la spiritualità i toni in cui sono trattati sono particolarmente umoristici.
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