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Rogue One: A Star Wars StoryLa recensione del film a cura della Redazione di FilmUP.com di Rosanna Donato14 dicembre 2016Voto: 8.5
Nonostante molti pensino che “Rogue One: A Star Wars Story” di Gareth Edwards sia il sequel di “Star Wars: Il Risveglio della Forza”, in realtà la pellicola rappresenta il prequel di “Star Wars: Episodio IV - Una nuova speranza” della cosiddetta Star Wars Anthology. Il progetto, scritto da Chris Weitz e Tony Gilroy, vede protagonista un improbabile gruppo di eroi che, in un periodo di conflitto, intraprende una missione per sottrarre i piani della più potente arma di distruzione di massa mai ideata dall’Impero, la Morte Nera. Questo evento, spingerà delle persone ordinarie a unirsi per realizzare imprese straordinarie, diventando parte di qualcosa di più grande.
Nonostante le critiche mosse nei confronti di un prodotto che parrebbe non aver nulla a che fare con lo stile e la struttura dei film precedenti (per intenderci, quelli dei primi capitoli), la pellicola ha molto da offrire agli appassionati della saga cinematografica. Innanzi tutto è bene dire che a farla da padrone sono gli straordinari effetti speciali. Oltre a essere ben realizzati, lasciano largo spazio all’immaginazione e rendono maggiormente se visti in modalità 3D. La Disney, come spesso accade, non delude e porta sul grande schermo una pellicola che si erge sul ricordo e su una trama avvincente e imprevedibile (seppur in parte): tra scene d’azione, di guerra ‘stellare’ con tanto di astronavi interspaziali e momenti profondi, anche se poco coinvolgenti a livello emotivo, il film è tutto fuorché banale e nasconde in sé anche alcune sorprese, colpi di scena apprezzabili e per nulla scontati. Certamente possiamo dire che il progetto si basa su una sceneggiatura solida, che non si perde in dialoghi superflui ma anzi sottolinea il ritmo serrato e incalzante che caratterizza il film per tutta la sua durata. Questi elementi dovrebbero essere prerogativa di ogni pellicola del genere: l’obiettivo primario di questi film, infatti, dovrebbe essere proprio quello di stupire il pubblico con scene inedite, originali e ricche di una suspense continua per far sì che lo spettatore riesca a mantenere la concentrazione senza vivere il prodotto come un qualcosa di pesante. Questo è ciò che avviene durante la visione di “Rogue One: A Star Wars Story”, intitolato così per riprendere il nome inventato del veicolo spaziale dei protagonisti della storia. Risulta difficile, infatti, trovare un motivo di distrazione, in quanto il film è in grado di tenere lo spettatore incollato alla sedia e di permettergli di immergersi e sentirsi parte di un nuovo mondo, quello che per molti fan è un sogno: una dimensione fatta di astronavi, ribellioni e molti imprevisti. Nonostante questo, il finale della vicenda narrata (il recupero dei piani de La Morte Nera) potrebbe essere prevedibile per chi conosce la saga e in particolare “Star Wars: Episodio IV - Una nuova speranza”, in quanto può immaginare a grandi linee l’evoluzione dei fatti raccontati e che fine faranno i diversi personaggi presenti: Jyn Erso, interpretata da Felicity Jones, è una giovane ribelle abbandonata all'età di quindici anni dal padre per proteggerla; il capitano Cassian Andor (Diego Luna), un ufficiale dell'Alleanza Ribelle che ha una missione segreta; il direttore Orson Krennic, interpretato da Ben Mendelsohn, è un ambizioso ufficiale dell'Impero deciso a completare la costruzione della Morte Nera; Chirrut Îmwe (Donnie Yen), un guerriero cieco devoto allo stile di vita dei Jedi e uno dei personaggi più interessanti, ben scritti e interpretati della storia; Galen Erso (Mads Mikkelsen) è il padre di Jyn Erso ed è uno scienziato in possesso di informazioni ricercate sia dall'Impero che dall'Alleanza Ribelle e, infine, K-2SO (Alan Tudyk), un imponente droide di sicurezza che ha regalato attimi di spensieratezza con la sua vena umoristica (precisiamo che Tudyk interpreta il personaggio tramite performance capture). Tutti gli attori principali hanno dato grande prova delle proprie doti recitative e di quanto sia importante l’intensità delle performance in un film che mescola sapientemente azione, avventura e fantasy. La pellicola merita di essere vista e vissuta, anche solo per i rimandi alla storia originale (colonna sonora e personaggi compresi) e alla spettacolarizzazione di alcune scene che la rendono adatta ad adulti e bambini. La frase dal film:
Le ribellioni si fondano sulla speranza I FILM OGGI IN PROGRAMMAZIONE: In evidenza - Dal mondo del Cinema e della Televisione. |
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