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Questione di tempo











Pare che da una conversazione tra Richard Curtis – regista di "Love actually - L’amore davvero" (2003) e "I love Radio rock" (2009) – e un suo amico, riguardante cosa avrebbero fatto se gli avessero detto di avere solo ventiquattro ore di vita rimaste, sia nata l’idea per la vicenda di Tim Lake alias Domhnall Gleeson, il quale, in seguito all’ennesima insoddisfacente festa di Capodanno, viene a sapere dal padre, con le fattezze del grandissimo Bill Nighy, che gli uomini della loro famiglia sono in grado di viaggiare indietro nel tempo.
Uomini che devono aver compiuto ventuno anni e che non possono cambiare la storia, ma solo quello che accade ed è accaduto nella loro vita; tanto che il giovane protagonista, convinto che per lui tutto giri intorno all’amore, decide di sfruttare la particolare dote al fine di aiutarsi nella non facile impresa di trovare una fidanzata.
Del resto, mentre lo vediamo trasferirsi dalla costa della Cornovaglia a Londra per fare il tirocinio come avvocato, è una fanta-commedia sul sentimento più apprezzato dal cuore quella che, nel tirare in ballo anche la bellissima ma insicura Mary, interpretata da Rachel McAdams, prende progressivamente forma.
Una fanta-commedia che, tra locali i cui camerieri sono non vedenti e divertenti situazioni come quella della prima notte di sesso consumata da Tim e Mary, non manca davvero d’ironia, arrivando addirittura a definire “Il mondo” del nostro Jimmy Fontana "il più bel disco di un italiano che sembra avere un gatto morto in testa" (!!!).
Perché, insieme a "Back to black" di Amy Winehouse e "Friday I’m in love" dei Cure è, inaspettatamente, proprio il noto successo musicale tricolore a essere incluso nella ricca colonna sonora delle oltre due ore di visione; volte a ribadire, tra l’altro, che vi sono giorni che desideriamo vivere una sola volta e che ogni momento della propria esistenza è talmente prezioso da far risultare inutile l’atto del viaggiare nel tempo.
Peccato, però, che tale riflessione su celluloide relativa alle cose belle e brutte della vita per ricordare quanto importante sia apprezzare ciò che si possiede, una volta deciso di virare dalla sua parte più "leggera" al dramma finisca per essere tirata eccessivamente per le lunghe... limitando dalle parti della piena sufficienza un giudizio che poteva inizialmente essere più alto.

La frase:
"Puoi viaggiare nel tempo quanto vuoi ma non puoi costringere qualcuno ad amarti".

a cura di Francesco Lomuscio

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