FILMOGRAFIA BIOGRAFIA PHOTO GALLERY
Sydney Pollack
A soli 73 anni è scomparso per un cancro Sydney Pollack, uno dei registi, e negli ultimi anni attori, più carismatici e più intelligenti.
La sua carriera cominciata con la gavetta negli anni '60 in televisione, lo porta ben presto a mettersi al servizio del cinema già nel 1964 con il suo film d'esordio, un dramma famigliare, per altro poco amato a detta dello stesso regista, La vita corre sul filo.
Ma il suo "vero" esordio avviene con Questa ragazza è di tutti ( 1966 ) con Natalie Wood e Robert Redford, con il quale instaurerà negli anni un sodalizio professionale e d'amicizia importantissimo.
Seguiranno alcune pellicole che andranno a toccare generi diversi tra loro, dal western con Joe Bass l'implacabile e Corvo Rosso non avrai il mio scalpo (a detta di molti una pellicola per certi versi rivoluzionaria) fino al genere bellico con Ardenne '44, un inferno del 1969.
L'attenzione su Pollack avviene in particolare con una prima pellicola, Non si uccidono così anche i cavalli?, nella quale si percepisce in maniera significativa il talento di un autore, oramai già ampiamente maturo. La pellicola riceve nove nomination agli Oscar, tra cui miglior regista, e vince una statuetta.
Sono però gli anni '70 e '80 a consacrarlo come l'autore del sentimento. Pollack ci regala intense emozioni con Come eravamo (1973), uno degli affreschi d'amore più intensi mai scritti per il grande schermo, I tre giorni del condor (sempre con Redford), thriller politico di rara fattura, e poi ancora Il cavaliere elettrico, altro western "non di genere" o il violento noir Yazuka con Robert Mitchum.
Gli anni '80 danno a Pollack l'occasione poi per occuparsi del mondo dell'informazione, e dei suoi eccessi, con il bellissimo Diritto di Cronaca e per cimentarsi con la commedia brillante in Tootsie uno dei suoi lavori più riusciti e più di successo.
Il 1985 è l'anno del trionfo agli Oscar con La mia Africa, (ancora con Redford e con Meryl Streep) che conquista 7 statuette, tra cui miglior film e regia.
La pellicola, ispirata dal libro di Karen Blixen, piace poco alla critica (forse per alcune discrepanze con il romanzo), ma molto al pubblico, diventando uno dei film più visti dell'anno.
Il ritorno alla regia nel 1990, dopo cinque anni d'assenza, coincide con Havana, una delle sue rare battute d'arresto, (insieme al remake di Sabrina nel 1995), al quale riesce subito a porre rimedio con pellicole come Il socio, ancora oggi considerato uno dei più avvincenti, e di successo legal thriller degli ultimi anni, o al più recente The Interpreter, dove è il primo regista ad ottenere il permesso di girare all'interno del Palazzo di Vetro delle Nazioni Unite di New York.
Il grande pubblico ha avuto occasione però di vedere Pollack anche nelle vesti di ottimo attore.
"Sdoganato" da Robert Altman ne I protagonisti, il regista lavora con Woody Allen in Mariti e Mogli, gira A Civil Action, prende parte all'ultima pellicola di Stanley Kubrick, Eyes Wide Shut, fino ad arrivare agli ultimi ruoli in Michael Clayton e Un amore di testimone.
Autore poliedrico, Pollack ha sempre saputo essere regista intelligente e discreto, rimanendo all'interno dei generi, ma senza mai cedere alla banalità narrativa o alla retorica di facciata.
Con la sua scomparsa, il cinema che conta, perde uno dei suoi protagonisti più rappresentativi.
Andrea Giordano
(aggiornato al 27/05/2008)
|
I FILM OGGI IN PROGRAMMAZIONE:
In evidenza - Dal mondo del Cinema e della Televisione.
| NEWS
|
|
|
GUIDA TV
|
|
|
|
Il video del momento
Cerca CINEMA
Oggi in TV
Box Office
|