Titolo film: |
The Fast and the Furious: Tokyo Drift |
Opinioni presenti: |
64 |
Media Voto: |
6.5 - |
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Attenzione: nei testi delle seguenti opinioni, potresti trovare parti rivelatorie del film.
Il parere di Marco, 36 anni, Cormons (GO)
Corse clandestine nel sol levante |
Voto 10 di 10 |
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A vedere film come questi si resta interdetti sul giudizio: accusare la pellicola di pericolosità sociale o limitarsi alla critica cinematografica? Qualcuno potrebbe parlare di action movie diseducativi -i titoli di coda avvertono che le scene sono state girate con piloti e stuntman professionisti: si sconsiglia vivamente di imitare i protagonisti-, qualcun altro di puro divertimento ma per nessun motivo bisogna giudicarli filmetti di serie b. La regia di Justin Lin è fin troppo puntuale, i commenti positivi si sprecano e l’entusiasmo del pubblico potrebbe dare ragione ad un fenomeno allarmante –le corse clandestine in America sono una piaga sociale tra i giovanissimi- che rischia di creare nuovi accoliti. “The Fast & The Furious” arriva così alla terza puntata in forma smagliante, rombi di auto che fanno tremare vene e polsi, sgommate à gogo, accelerazioni brucianti e corse all’ultimo respiro; ce ne sono per tutti i gusti, dalle Mitsubishi alle Toyota, dalle Nissan alle Dodge, i bolidi che sfrecciano a 300 km/h non conoscono ostacoli né si preoccupano del pieno di benzina perchè i piloti sembrano divertirsi come matti a derapare nei parcheggi, sfidano la morte solo per qualche scarica di adrenalina. In quest’ultimo episodio abbandoniamo le freeways americane per trasferirci sulle piste nipponiche dopo l’ennesima bravata del giovane protagonista: una corsa in auto e l’aut aut della polizia che gli prospetta una cella in riformatorio. Così Sean Boswell decide di partire alla volta del Sol Levante dove un padre militare non se la passa proprio bene ed i nuovi compagni di scuola hanno la passione per i motori… Impeccabile dal punto di vista tecnico e di facile presa la sceneggiatura, “The Fast & The Furious-Tokio Drift” non ha nulla da invidiare a quel primo episodio che iniziò la saga sulle strade della California superando di gran lunga il seguito di Singleton ambientato a Miami. Avvincente la storia del ragazzo che non vuole mettere la testa a posto, appassionato di motori, ribelle quanto basta e pure col senso dell’onore; scioccanti le riprese delle auto lanciate ben oltre i limiti di velocità sulle strade di Tokio; virtuosistica la fotografia metropolitana con le luci di neon e cartelloni pubblicitari; interessante lo spaccato giapponese tra box e giochi elettronici. Il regista taiwanese rende omaggio a “Gioventù bruciata” con la corsa nel deserto, si affida ai bolidi super truccati per dare ritmo al film e alle ragazze in abiti succinti che si dimenano a tempo di rap nelle disco improvvisate per ammaliare il pubblico. Unica nota dolente è Luca Black -il nuovo protagonista non ha il carisma del sex symbol Paul Walker- ma Lin salva capre e cavoli nel finale con l'entrata in scena di Vin Diesel: l'attore americano è stato recuperato dal primo episodio per un’ultima gara. A quando la prossima puntata?.
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Questa opinione è stata scritta da:
Marco
36 anni
Cormons (GO). |
(10 Aprile 2009) |
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