Titolo film: |
Arrivederci amore, ciao |
Opinioni presenti: |
40 |
Media Voto: |
7 - |
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Attenzione: nei testi delle seguenti opinioni, potresti trovare parti rivelatorie del film.
Il parere di Vittorio, 54 anni, Bagnolo Cr. (CR)
Bel film amaro |
Voto 8 di 10 |
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Michele Soasvi non mi ha deluso come credo non abbia deluso i suoi fans ( del resto anche le fiction televisive erano di alto livello, altissimo se commisurate alla media, tranne l'infelice caso di San Francesco ). La storia è davvero amara, tristissima, e svela un retroscena dell'essere uomo che non si vorrebbe mai sapere né vedere ( ma sono convinto che nell'elaborazione del tema conti moltissimo l'attenersi ai canoni del noir ). In fondo dire che il mondo è marcio è un'opinione vecchia come il mondo stesso, così come gli altri accenni alla cronaca del film ( il nord est avido, egoista, ecc. ; la normalità che sconfina sempre con il crimine, ecc. ). Quello che pè bellisssimo, invece, è lo strazio ( splendidamente reso da Boni, il più grande attore giovane italiano del momento ) di non riuscire mai ad approdare a questa purezza, a questa normalità, a questo essere " merito " che il protagonista desidera fino allo spasimo ( e, si badi, il suo passato era legato al terrorismo che voleva proprio distruggere questa nornalità ). Le ballerine del laido night hanno le ali come gli angeli; Isabella Ferrari spunta irridente dietro una donna nuda che sfoggia un vestito da sposa e si allontana senza che il protagonista riesca a raggiungerla. E' il destino che fa sprofondare nell'abisso questo eoe nero, proprio servendosi di quel desiderio di essere notrmale ( e finirla con le violenze ) che lo anima. Il delitto peraltro, compiuto con freddezza e anche con compiacimento si porta sempre dietro una maledizione bven espressa dal motivo ricorrente della Caselli: la coscienza ? Non sono convinto che il protagonista sia un vincitore; non sono neppure convinto che l'opera sia un inno alla criminalità e all'ingiustizia. parte il fatto che raramente al cinema si veda con tanto disprezzo e disgusto la brutaòità di una criominalità impazzita, conta proprio questo non poter uscire dal letamaio in cui il giobvane si è cacciato. Siamo ben dentro il moralismo, e il film di Soavi appare una vera requisitoria sulla banalità e la sgradevolezza ( ma anche la maledizione ) del male; e poco importa, in fondo, che il bene, la normalità siano così insulsi e così stupidi.
Oltre a questo c'è un film che è un ottimo mreccanismo d'azione, di montaggio, di inquadratuire sghembe ed originali, di punti di vista inaspattati nel filmare il reale: tutti talenti che Soavi ha coltivato come ottimo regista di horror films.
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Questa opinione è stata scritta da:
Vittorio
54 anni
Bagnolo Cr. (CR). |
(14 Settembre 2006) |
Trailer, Scheda, Recensione, Opinioni, Soundtrack, Speciale: interviste.
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