20 Febbraio 2006 - Conferenza Stampa
"Arrivederci amore, ciao"
Intervista a Massimo Carlotto e il cast.
di Mirko Lomuscio


Tratto dall'omonimo romanzo di Massimo Carlotto, arriva nelle sale cinematografiche italiane Arrivederci amore, ciao, ritorno al grande schermo per Michele Soavi. Scrittore e regista, affiancati dal cast e dalla produttrice Conchita Airoldi, hanno incontrato a Roma la stampa.

Massimo, tutto inizia dal tuo libro…
Massimo Carlotto: Sì, e devo dire che, come autore del romanzo, sono assolutamente entusiasta di questo film, in quanto rispecchia il senso di ciò che ho scritto. Gli attori, poi, sono straordinari e riflettono perfettamente i personaggi che avevo pensato.

E quale era il senso del libro?
Massimo Carlotto: Volevo raccontare la parte peggiore della mia generazione, poi m'interessava tratteggiare la nuova figura del criminale, il quale ritiene necessario ripulire la propria fedina penale per rientrare a far parte della società.

E Soavi cosa pensa di questo film?
Michele Soavi: Per me è stato un film differente da quelli che ho fatto prima, anche perché nel giallo e nel thriller siamo abituati al finale consolatorio che sistema sempre tutto. Credo sia oggi necessario raccontare un cinema di genere senza dover ricorrere per forza al lieto fine, la cosa che maggiormente mi attirò del libro fu proprio il finale "nero".

A chi è venuta l'idea di farne un film?
Conchita Airoldi: Lessi io il libro, me lo diede l'agente di Massimo Carlotto, e pensai subito a Michele Soavi come regista, insieme al quale già avevo fatto Dellamorte Dellamore. Ed anche lui, dopo averlo letto, disse che voleva assolutamente farlo.

Michele, che impressione ti fa, dopo La meglio gioventù e Romanzo criminale, vedere che le cose migliori del cinema italiano degli ultimi anni riguardano il lato oscuro del nostro paese?
Michele Placido: Credo che non sia avvenuto tutto in modo così casuale. La meglio gioventù è stato un miracolo, poi ho notato che anche i giornalisti francesi, parlando di Romanzo criminale, ricorrevano al film di Marco Tullio Giordana.

Parliamo degli elementi femminili della storia…
Massimo Carlotto: Per un periodo ho avuto una visione romantico-ribellistica della criminalità, poi ho cambiato idea. In questi ambienti, comunque, le donne hanno sempre rappresentato i personaggi deboli.
Isabella Ferrari: Il romanzo l'ho letto dopo aver letto la sceneggiatura. Mi piace Michele Soavi, è un regista pulp che ha una sua personale ossessione. Poi ho letto il libro ed ho voluto fare Flora fino all'osso.
Alina Nedelea: Io vi consiglierei di guardare il lato positivo di questo film: ora i mariti hanno trovato la giusta colonna sonora per uccidere le proprie mogli (ride).

Sebbene si tratti di una storia realistica, Arrivederci amore, ciao è raccontato con un aprticolare stile visionario…
Michele Soavi: Dopo anni di palestra televisiva, sono tornato al cinema cimentandomi per la prima volta con una storia realistica, fatta di personaggi veri, palpabili, ma l'ho affrontata come una storia vera con un pizzico di distorsione visionaria.

Michele, tornerai a dirigere un film?
Michele Placido: Per ora so che finanzierò il film di Tony Trupia, un giovane regista diplomato al Centro Sperimentale di Cinematografia; anche come provocazione nei confronti dei finanziamenti che non vengono dati, noi che abbiamo avuto tanto dobbiamo in qualche modo stimolare questa situazione.

Per interpretare il tuo personaggio, ti sei forse ispirato al Gian Maria Volonté di Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto?
Michele Placido: Sì, Gian Maria era un maestro!

Tu Alessio, ti sei ispirato a qualche cattivo?
Alessio Boni: Io studio e faccio i miei personaggi senza scimmiottare nessuno, ho rivisto tanti cattivi, da Scarface a Quei bravi ragazzi, al citato Gian Maria, comunque mi ha aiutato molto il romanzo.

La canzone aveva nel libro lo stesso spazio?
Massimo Carlotto: Beh, sì…
Conchita Airoldi: Pensate che a Caterina Caselli il film è piaciuto talmente tanto che, pochi giorni dopo, si è presentata con il nuovo arrangiamento della canzone, facendoci questo bel regalo!

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