LA RAGAZZA DELLA NEBBIA scritto e diretto da Donato Carrisi è un film che mi è piaciuto molto, anche se mi ha lasciato alcune perplessità. Per dirne una: nella polizia italiana esiste la carica di ispettore? A me non risulta. Il film (girato in Alto Adige, ma il nome dell'immaginario paesino ricorda la Valle d'Aosta e lo psicologo del paese parla con accento francese) parte benissimo, con un tono realistico e cronachistico (evidente il riferimento al caso Yara) poi nel secondo tempo si fa un po' meno credibile. (Un detective reale non si comporta come l'ispettore del film..). Ho apprezzato comunque il gioco di deviare continuamente l'attenzione dello spettatore seminando falsi indizi (una tecnica alla Agatha Christie per intenderci e sono rimasto a bocca aperta alla scoperta (si fa per dire) del vero colpevole. I miei sospetti erano caduti invece... beh non lo posso dire per non guastare la sorpresa a chi lo andrà a vedere, dico solo per i cinefili che pensavo ad un finale alla Elio Petri con la benedizione di Gian Maria Volontè. I due attori principali, Toni Servillo ed Alessio Boni sono bravissimi e ci fanno chiudere gli occhi su certe ingenuità (o assurdità) della storia.