Il film era piacevole, faceva riflettere e creava empatia con quel robot-bambino indifeso che si doveva adattare ad un mondo troppo cinico e violento.
Poi la storia man mano si è involuta, ed è diventato il solito film d'azione da quattro soldi (con la lotta fra Chappie e il robot gigante palesemente ispirato a quello di Robocop) con qualche risvolto sentimentale.
Il finale, che devo dire non era per niente scontato, mi ha fatto scappare da ridere... soprattutto quando ho visto il trasferimento dell'umano nel corpo robotico.. idea tra l'altro scopiazzata da Avatar.
Per quanto riguarda il cast ho trovato Hugh Jackman poco incisivo nel ruolo del cattivo, e il personaggio di Sigourney Weaver (che oramai accetta ruoli di comparsa) inutile. Bravo invece Dev Patel nel ruolo del ''creatore''.
Peccato, c'erano le premesse per un ottimo film, ma lo è solo per metà.
Simpatica commedia ambientata in un futuro robotizzato e futurista dove la Scienza Finzione è il paesaggio.
Il protagonista è Chappie (da cui il titolo originale), un robot che acquisisce coscenza e diventa, suo malgrado, il leader di una banda di gángsters sgangherata. Enigmatica e divertita a parti uguali, risulta una pellicola piacevole da vedere senza troppe pretese.
Non importa che tu sia uomo o androide, quello che importa è sopravvivere.
Il film nel complesso è godibile e scorrevole. Uno stile, in termini di sceneggiatura e trama, simile ai buon vecchi film futuristici anni 80-90: semplici e piacevoli (vedi Corto Circuito). Sono rimasto parecchio deluso dal finale. Potevo accettare la "crescita psicologica" del robot, teoricamente e ingegneristicamente è davvero probabile, ma non la possibilità di far entrare coscienze umane dentro altri robot (qui si è perso quel filo sottile di realismo). Insomma, non all'altezza di Distric 9 ma decisamente meglio di Elysium.