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E morì con un felafel in mano

Opinioni presenti: 29
Media Voto: Media Voto: 7.5 (7.5/10)

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Spirale

(8/10) Voto 8di 10

..e sì una spirale, come uno quei marchingegni per creare il cemento.. forse un po' criptico ma chi si trova incuriosito provi a guardarlo, surreale ed intelligente. perfetto ma non troppo, grazie daniele.. per il consiglio, comunque non dubitavo. 7 come l'infinito, anzi 8... valeria



Valeria, 26 anni, Abbiategrasso (MI).




Cinema per studentelli fuori sede

(2/10) Voto 2di 10

Pessimo. Essenzialmente sono tre i cardini su cui si regge il film per far bella figura davanti al pubblico cui si rivolge (ovvero universitari alternativi con spiccati gusti letterari, canna facile e appartamento pagato da mammà): la colonna sonora, le didascalie in carattere “macchina da scrivere” (Underwood, please) con citazioni dotte, e la forza recitativa degli attori. Per la prima, basta mettere un po’ di Nick Cave, Stranglers e altra (peraltro ottima) musica rock, ed il film è già un successo di cassetta al 70%, anche se trama e sceneggiatura fanno acqua da tutte le parti. Per le seconde, si varia da “L’inferno sono gli altri” a “Se prostituirsi vuol dire dare in affitto il proprio corpo, il matrimonio vuol dire venderlo”, ed altre citazioni a raffica che peraltro, quasi sempre –è questo il bello- non hanno NESSUN legame con la trama o con una determinata scena: sono sparate lì all’improvviso, giusto per fare effetto sul ganzo o sulla ganza di turno che vedono tanta cultura “underground” e che, di conseguenza, smaniano in lodi sperticate. Per i terzi, sono quasi tutti validi, ma costretti, spesso e volentieri, a personaggi macchiettistici ed assurdi, il che, nei primi minuti, può risultare divertente, ma alla fine stanca: Noah Taylor è costretto a fare la parte stereotipata dello scrittore in crisi con la sigaretta perennemente penzolante all’angolo della bocca (non sia mai in posizione diversa, non sarebbe abbastanza “cool”…), mentre tutti gli altri si trasformano o in altri stereotipi, o in fenomeni da baraccone (vedi sequenza della distruzione della casa), giusto per il gusto dell’eccesso grottesco senza capo né coda. Dopo un memorabile avvio a base di rane usate come palline da golf (scena peraltro molto simile ad una analoga in Lock & Stock di Guy Ritchie), il film decade inesorabilmente in discorsi sulla reale esistenza del mondo, sulla difficoltà di essere felici e sulla frigidità, più altri simpatici dialoghi sul vero nome di Lenin e su ogni massimo sistema che possa essere anche semplicemente citato. Il tutto mescolato a qualche scenetta pulp (i due sicari mandati a recuperare gli affitti arretrati, il tipo sforacchiato da un colpo di pistola del poliziotto) e a battute snob che non farebbero ridere nemmeno un pollo, per arrivare anche al pugno sinistro alzato gridando “Contro la società” con spiccato senso del banale. Il film termina con il trionfo dei buoni sentimenti, così come gli studentelli fuori sede che avranno apprezzato questo film smetteranno fra qualche anno di farsi le canne con i soldi di mammà, ed inizieranno a lavorare all’università con un posto trovato da papà. Più alternativi, più borghesi che mai.



michele, 27 anni, bari (BA).




davvero interessante

(9/10) Voto 9di 10

Un film visto alle 4 di mattina dopo una notta brava:voto 10 rivisto da sobrio:voto 8 grottesco quanto affascinate,spesso esilarante soprattutto nella banalità di certi(pochi) dialoghi che esaltano e riescono a mettere perfettamente a nudo l' animo dei personaggi!!non so a voi,ma la banalità comporta spesso uno stato di imbarazzo nel sottoscritto,per questo film non succedo perchè è chiaramente voluta quanto attinente,addosso a personaggi che volevano proprio essere banali!aloha



Fausto, 21 anni, Bologna (BO).




carino, ma non troppo..

(6/10) Voto 6di 10

Non mi trovo d'accordo nè con chi esalta nè con chi butta via questo film. E' un film che si lascia guardare, con un buon primo tempo ed un secondo tempo un pò lento. I dialoghi sono la forza, ma anche il limite, quando diventano un pò troppo ricercati, del film. Buona colonna sonora.



Silvio, 27 anni, Bologna.




Geniale!

(10/10) Voto 10di 10

Forse il mio film preferito!Non annoia mai un viaggio dentro la follia, intenso, divertente ed emozionante.



Nic., 23 anni, Brescia (BS).





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