Non annoia e i personaggi sono molto simpatici con le loro fobie e stranezze, se così possiamo chiamarle. Uno spaccato della nostra società attuale che ci tiene tutti ammassati in città alveari restando però tutti sconosciuti gli uni agli altri.
Il film mi ha davvero sorpreso, non avrei mai pensato che fosse curato con una dovizia di particolari così impressionante. Ottima la fotografia, i dialoghi e il ritmo. Queste due vite scorrono in una Buenos Ayres autunnale, leggermente malinconica, dove i due protagonisti si avvicinano, si sfiorano, si affiancano ma non si incontrano mai veramente, finché, con un atto di coraggio, non decidono di prendere in mano la loro vita, per mettersi davvero in gioco nonostante entrambi abbiano problematiche importanti. Il regista mi ha davvero stupito, il film è costruito su piccole scene che sembrano a volte essere staccate le une dalle altre ma che, in realtà, rivelano tutto il loro senso nell'ultima che le riassume tutte. Tengo a precisare che non è mia abitudine dare 10 stelline in maniera leggera, ma ripeto questo film sfiora la perfezione soprattutto per la poesia e la leggerezza con cui certi argomenti pesanti e intensi vengono trattati, senza mai farli perdere la loro importanza. Si ride e ci si commuove nello stesso tempo e credo che questo sia qualcosa che appartenga davvero a pochi.