è ora che ad hollywood si decidano a dare un oscar al grande leo di caprio.questo ragazzo evidentemente è molto invidiato.il regista sconosciuto di questo capolavoro(per dirla alla barbara di bari)in realtà voleva fare un cinepanettone in salsa hollywoodiana che tanto piacciono a barbara......ma ha fatto un capolavoro che sicuramente avrà un posto d'onore nel panorama cinematografico mondiale.Lindbergh poi......
buon film certo non il miglior di eastwwod ma tutto sommato gradevole.La figura di Hovver è quanto mai controversa e la recitazione di DI Caprio è ottima.Volevo solo aggiungere che alcune critiche sono del tutto "sballate" e mi riferisco alla signra barbara che manco si è accorta che l'hoover invecchiato è sempre Di caprio truccato e che charles lidebergh è stato un UOMO!!!!certo concordo con il poco addentrarsi nel ruolo di Hoover nel'ucciosione di Kennedy e di King, mi sebmra onestametne strano che un uomo cosi potente non sapesse nulla dell'uccisione di 2 personaggi scomodi.....ad ogni modo 8 e ancora bravo clint....80 anni e nn sentirli;)
Clint Eastwood è sempre una garanzia anche se non è il suo film migliore è sicuramente da vedere...il film riesce ad intrecciare abbastanza bene presente e passato in un racconto abbastanza complicato e difficile da capire se non lo si segue secondo per secondo,però quando si parla di un bel film è sempre così bisogna essere concentrati nel guardarlo...comunque ti tiene incollato allo schermo fino alla fine senza mai annoiarti.Otiima la prova di tutto il cast con un Di Caprio in forma smagliante che riesce nella difficile interpretazione di un personaggio "strano" e reso ancor più complicato dalla doppia faccia (giovane e anziano).Che dire consigliato vivamente a tutti coloro che abbiano volgia di vedersi un film can la F maiuscola.
Voto 8
Questo film di Eastwood racconta la storia della nascita e dello sviluppo dell'FBI. Oltre all'interesse per la storia, il film è ricco di temi importanti e difficili.
Dalla Propoganda, al Potere, all'Omossesualità, le Ossessioni, il Fanatismo ideologico, il la cura del Personalismo, la coesistenza dello spirito d'innovazione e l'arretratezza...
Insomma uno spaccato di un paese a 360°.
Questo è quello che rende il film interessante e godibile, ma forse ne è anche il limite impedendo di raggiungere la bellezza di altre sue pellicole come Gran Torino.
Merita comunque di essere visto e non se ne rimane delusi.
J.EDGAR,regia:Clint Eastwood(un altro dei grandi mediocri di Hollywood)con:Leonardo Di Caprio e Naomi Watts.
Il vecchio Clint(vecchio in tutti i sensi,pultroppo)tenta la carta della rievocazione storico-politica della Federal Bureau investigation(ovvero i servizi segreti statunitensi)in America...ma tutto va a catafascio fin dalle prime sequenze:una bomba scoppiata da chissà dove impone al giovane J.Edgar(in gioventù è recitato da Di Caprio)di combattere il comunismo(che diavolo c'entrava la bomba con il comunismo?e già questo è grave che non sia stato specificato)ed ecco che inizia la sua carriera investigativa.
Tutta la storia è narrata a colpi di flashback dall'anziano Edgar Hoover(attore sconosciuto,peraltro)che racconta le sue avventure americane a un cronista che scrive delle sue imprese come fondatore assoluto dell'FBI e come innovatore delle tecniche di investigazione da egli inventate.
Il cast è fiacco e la logica del film va a farsi benedire tra il 2°e il 3°"atto"di questo scadente melodramma...la relazione omosessuale tra i due non si capisce proprio cosa dovrebbe c'entrarci con tutto il resto mentre gli errori storici piovono a catinelle:l'aviatore Lindbergh era,in realtà,una donna(non si capisce perchè,nel film,è un uomo).
I fumetti che vedono J.Edgar Hoover protagonista di eroiche imprese contro il crimine non sono mai esistiti checchè ne dica Eastwood,le ricerche sul legno della scala utilizzata dal rapitore anch'esse non sono mai esistite(in realtà venne utilizzato un radiotelefono per scannerizzare i raggi gamma e individuare possibili impronte digitali retroattive lasciate dal criminale...il che ha condotto l'FBI prima a Pechino,poi in Irlanda e infine nel Maine).
Grazie al cielo sono però presenti nozioni storiche attendibili e comprovate:l'odio anticomunista estremo e viscerale di Hoover,l'arresto di massa dei primi gruppi socialisti all'inizio del film,la madre razzista(memorabile la frase:"meglio un figlio morto che una mammoletta")e l'odio verso i gruppi di Martin Luther King all'epoca successiva all'uccisione di Kennedy.
A parte la storia,J.EDGAR ha ben poco da offrire se non le interpretazioni che affogano in un lago di mediocrità,l'iniquità di una sceneggiatura stanca e patetica...conclusione:vedibile...ma il grande cinema è tutta un altra cosa.