Spinto anche dalla sottostante recensione ho visto questo film, ma non ne sono rimasto altrettanto ammaliato. Si nota subito la mano del regista, impeccabile nella ricostruzione, ma scorre lento come il fiume in cui viene ritrovato il corpo della povera ragazza. Il che è una caratteristica di questo genere, e o piace o non piace. E a me personalmente non dispiace se il risultato è buono. Ma ancora più compassione si prova per la povera Mia, una signora tutta d'un pezzo cui non rimane che accudire il nipote incriminato, e che trova nella poesia un modo per riscoprire la realtà che ci circonda, e anche per riscoprire se stessa.
film non facile sia per gli argomenti trattati che per la durata. fortunatamente la protagonista tratteggia, dando credibilità, un personaggio talmente positivo, intelligente e sensibile da "alleggerire" e impreziosire tutto il film. le vicende ruotano attorno alla protagonista, una 65enne in precarie condizioni socioeconomiche che vive col nipote adolescente. nonostante le difficoltà e la scoperta di una malattia incurabile non perderà la sua positività e solarità, e la speranza di raggiungere un ideale di bellezza attraverso la composizione di una poesia. tutto questo sullo sfondo di un crimine ignobile