Premetto che parlo senza aver letto i libri. Primi tre capitoli molto ben fatti, il quarto così così, il quinto confuso e pasticciato, il sesto pessimo: secondo me la saga cinematografica di HP era partita molto bene, per poi crollare clamorosamente proprio quando la storia, in teoria, avrebbe dovuto cominciare a fare sul serio. Uno dei principali responsabili del tracollo è senza dubbio David Yates, subentrato alla regia da L'Ordine della Fenice in poi. Vero è che gli sono toccati i libri più lunghi e difficili da adattare, ma lui non si è minimamente dimostrato all'altezza del compito, confezionando due film dalla trama confusa e senza continuità, in cui le fregnacce amorose dei protagonisti diventano l'argomento principale degradando a mere sottotrame le spiegazioni sui misteri della saga. Al terzo tentativo riesce a fare un po' meglio, ma non è che ci sia da gridare al miracolo, perché i difetti del suo stile narrativo rimangono sempre quelli. Si è molto discusso sul fatto che anche i due capitoli precedenti avrebbero potuto essere divisi in due parti, in modo da avere abbastanza spazio per sviluppare adeguatamente la trama; col settimo libro ecco che arriva la possibilità di approfondire le cose per bene, ma Yates cosa fa di questi primi 140 minuti? Un film identico agli altri due, che comincia bene, si perde via in una parte centrale con ben poco ritmo e ricca di tempi morti che pare voler solo temporeggiare in attesa di un evento importante in realtà estremamente moscio, e si conclude frettolosamente in 10 caotici minuti a tutta azione. Risulta migliore dei due precedenti perché è decisamente meno contorto e non ci sono 6000 personaggi e sottotrame da tenere a bada, ma alla fin fine si tratta di 2h e 20 di cui solo una mezz'oretta racconta fatti rilevanti ai fini della trama principale - fatti che comunque è meglio approfondire per conto proprio/farsi spiegare da qualcuno che ha letto i libri se si vuole capirli davvero -, in cui la tanto decantata atmosfera dark perde spesso di credibilità grazie a stupidi dialoghi che sottolineano ulteriormente quali siano i risvolti più interessanti della saga secondo il regista, se mai qualcuno non l'avesse ancora capito (Hermione: "Paura! Siamo appena scampati a un agguato dei cattivi, che ora ci seguono pure a Londra! A proposito, Harry, non abbiamo festeggiato il tuo compleanno..."). Insomma, non lo segui perché avvince, ma solo per completare la saga. L'unica scena veramente bella è il racconto animato dei tre fratelli che ricevono i doni della morte, che arriva quasi alla fine del film dopo che mai si era parlato di tali oggetti, quasi a voler far capire allo spettatore perché il titolo fosse "HP e i doni della morte". Non mi resta che vedere la seconda parte, e sono curiosa di sapere quanto Yates riuscirà a rendere incomprensibile la spiegazione della trollata che sancirà la vittoria di Harry su Voldemort.
Tutti i film di Harry Potter mi sono sempre piaciuti molto ma secondo me la prima parte di Harry Potter e i doni della morte si rivela in molti aspetti noiosa! Io ho letto il settimo libro della saga di Harry Potter e a mio parere nel film sono stati messi molti dettagli superflui che hanno reso questo film peggiore rispetto agli altri della serie.
Inizio subito dicendo che tutti gli altri film di Harry potter li ho trovati belli, ma questo è davvero terrificante. La trama è noiosa, lenta giusto appunto per fare due parti e guadagnare di più con un altro film. Una sceneggiatura prevedibile che rasenta la stupidità.
Scene d'azione dove non si capisce perché dei maghi si sparino tra di loro con una bacchetta e non usino altre magie. Non bastava allora un mitragliatore? Viene appunto da chiamare Steven Seagal e dirgli: "per favore pensaci tu". Ma la chicca finale è la borsetta di Hermione da cui estrae ogni genere di cosa. Fermi tutti questa cosa è davvero geniale! Soprattutto innovativa, l'aveva già usata la Disney nel film "Mary Poppins" negli anni 50.
Per chi è amante della serie si guardi pure questo finale, gli altri che tengano Harry Potter il più lontano possibile dalla loro vista.
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(7/10)
