Terzo capitolo della (secondo me) mediocre nuova trilogia sugli zombie di Romero, terzo buco nell'acqua. Mi spiace, ma Survival of the Dead è davvero un filmetto di bassa lega, certo non è pedante e pretenzioso come Land of o Diary of, ma non per questo si dimostra più curato in quanto a storia o maggiormente incisivo nei contenuti. Le buone premesse si perdono completamente in una vicenda povera di spunti e priva di ritmo, capace pure di dimenticarsi dei pezzi per strada (i soldi nella cassaforte sembravano un elemento di chissà quale importanza, e invece...). Gli unici personaggi apprezzabili sono i due anziani rivali, tutti gli altri - e sottolineo tutti, a partire da Nicotine (presunto protagonista) e dall'antipaticissimo ragazzino (presunto co-protagonista) - sono pressoché inutili, tanto che potrebbero essere rimossi e/o sostituiti da una qualsiasi macchietta/stereotipo random, non cambierebbe davvero nulla nell'economia della storia. Ah, ovviamente non poteva mancare un personaggio insopportabilmente sputasentenze (Janet) che ci ricordi ogni tot quali siano i messaggi del film, casomai non fossero abbastanza chiari. Il peggio è che si è cercato di nascondere la pochezza del tutto usando malamente l'ironia. Io adoro lo humor nero e grottesco, può rendere passabile una pellicola mediocre o essere la ciliegina sulla torta in un film già bello di per sé; qui, invece, ci si limita a battute sceme e qualche trovata puerile per stemperare un po' l'atmosfera, in modo da distrarre l'attenzione dal fatto che certe situazioni non stanno davvero in piedi. Infine, come se i difetti non fossero già abbastanza, il film è realizzato sorprendentemente male: attori mediocri, regia svogliata, effetti speciali tremendi (vedere la prima testa esplosa per farsi un'idea); persino il doppiaggio italiano è scadente. Solo l'ultimissima scena è ben fatta, 20 secondi che valgono più dei precedenti 90 minuti. Certo, poi ci sono un sacco di metafore sull'essere umano incapace di comprendere le ragioni dell'altro, che non rinuncia a farsi la guerra neanche in situazioni di emergenza ecc, ma non si può salvare un film solo per le buone intenzioni, e poi... non sono forse argomenti di cui si è già trattato abbondantemente nei precedenti capitoli?
In definitiva, penso che Romero dovrebbe chiudere con i non-morti oppure rinnovarsi sul serio, altrimenti farà lui la figura dello zombie condannato a ripetere meccanicamente la stessa azione all'infinito. Oppure finirà come Dario Argento, il che è pure peggio.
sembra che i grandi dell'horror abbiano avuto una battuta d'arresto negli ultimi anni. Argento ha sfornato un'altra bruttura cioè Dracula 3D e Romero ha concluso la sua trilogia con questo filmetto da 4 soldi. Veramente una delusione. Io continuo a preferire i suoi grandi classici non c'è paragone con cio' che ha fatto negli ultimi anni, disastro. L'unico che tiene botta è Raimi...che canna un po' solo quando fa le produzioni...quando si mette dietro la macchina da prese non ce n'è per nessuno ancora adesso.
Ho visto tutti i film di Romero e devo dire che questo mi lascia abbastanza indifferente. Il film non è malaccio e per gli appassionati del genere zombesco potrebbero trovarlo pure simpatico, l'adrenalina non manca ma siamo anni luce dai suoi migliori lavori. Buona l'idea di cercare di preservare i morti per future cure ma poi non si capisce perchè comunque gli sparano lo stesso, insomma c'è forse un pò di confusione nella sceneggiatura. Qui la critica al modo di vivere attuale assume il tono di una lezioncina e diventa forse un pò fastidiosa. Da vedere senza frosse aspettative.
Voglio autoconvincermi che questa mondezza non sia del grande Romero; un filmaccio senza ne capo ne coda, girato e interpretato malssimo, personaggi irritanti al limite del ridicolo, scene messe a caso e dialoghi che sembran scritti da un minorato mentale.
Già con Diary of the dead si eran visti segni di stankezza, ma qui proprio siam terra terra.
Da evitare come la peste.
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(3/10)
