Purtroppo quando si affronta il film "di costume", sia esso secentesco, peplum, oppure contemporaneo si cade sempre nella "macchietta", nella "cartolina documentario" del periodo... Oggi che gli anni '70 sembrano essere tornati prepotentemente di moda ci si scorda di quel decennio nella sua interezza...E si che il cinema italiano, proprio in quel decennio dirà le sue cose migliori...Di materiale consultabile ce n'è a bizzeffe...E poi ci sono i protagonisti, che a differenza di quelli della seconda guerra sono ancora (quasi tutti) vivi, vegeti e relativamente giovani...
La reinterpretazione delle situazioni, dei costumi, dello stesso linguaggio di quel periodo è davvero imbarazzante e non rende giustizia a chi allora era da una parte o dall'altra della barricata...Nel film non compare la tensione sociale, si sorvola sulla "cultura universitaria" che spesso interessava persino i professori...Si mostra il "rapporto col sesso" in maniera superficiale e imbarazzantemente bigotta, quando si sa che proprio in quel periodo i giovani lo facevano (vuoi per protesta, ribellione, scoperta) molto, ma molto più di oggi, checchè se ne dica... Nel film infine non compaiono droghe di alcun tipo, che come sappiamo erano un leit motiv dei varidibattiti, feste o riunioni nei '70...Insomma la giovantù di quel periodo era più "bruciata" di quello che questo film rappresenta, soprattutto in Italia dove sappiamo le connotazioni che prese il post-'68...Questo sembra un film che ideologicamente appartiene al decennio successivo, gli anni '80, dove si, soprattutto tra gli adoloescenti ci fu un ritorno al passato, alla pudicizia (naturalmente non sempre e non ovunque) ed ai valori catto borghesi che i giovani degli anni '70 cercarono invece con ogni mezzo di distruggere....
Saluti
Film con degli spunti anche interessanti, però complessivamente si tratta di una storia alquanto banale, con un finale semplice e scontato. Un film adatto per adolescenti. Poteva essere meglio, occasione sprecata.
Grandissima delusione, è davvero una narrazione intorno al nulla: mieloso, anacronistico, noioso e ruffiano senza alcuna capacità di graffiare. Probabilmente è un film che possono apprezzare gli adolescenti di oggi, un ennesimo tentativo di scimmiottare il "Tempo delle Mele", ma siamo lontani mille miglia da qualcosa che assomigli veramente a un film di cinema, siamo ancora dentro modelli televisivi rigorosamente italiani. E se neppure "Notte prima degli Esami", "Come ti vuoi", "Ho voglia di te" erano riusciti a superare il facile schematismo dei filmetti adolescenziali italiani, qui si sfiora spesso e volentieri il patetico. Ennesima delusione del cinema italiano. Una qualsiasi serie televisiva americana è più accattivante di questo neo cinema adolescenziale italiano pensato, diretto e prodotto per un pubblico giovane a digiuno di cinema (quello vero).
Che succede ai cantautori? Hanno perso la misura delle cose e, tra una laurea honoris causa e l' altra, cedono al delirio autocelebrativo? Dopo l' impresentabile "Albachiara" patrocinato da Vasco Rossi ecco che Claudio Baglioni si espone in prima linea per cine-rievocare il decollo della sua folgorante carriera all' inizio dei Settanta. Gonfiando di ambizioni la struttura dei modesti musicarelli d' epoca, a mettere in immagini e azione l' apoteosi della canzone che - piaccia o no - ha segnato una tappa nella storia musicale e del costume italiani, ci si mettono in tanti: il produttore Giannandrea Pecorelli già inventore del caso "Notte prima degli esami", lo sceneggiatore Ivan Cotroneo, l' esperto regista tv Riccardo Donna. Ma è un susseguirsi di strazianti banalizzazioni, sguardi languidi e boccucce imbronciate. Dopo averlo visto in maniera corretta, fate la riprova in dvd partendo di tanto in tanto con lo scorrimento veloce: sguardi languidi, boccucce imbronciate, banalità; non perdete nulla. È proprio indecente.