Sono rimasto francamente deluso dal film di Sorrentino (per carità di patria non scomodiamo nè Petri nè, tantomeno, Rosi!), ma, come dire?, accontentiamoci:con quel che passa il cinema italiano ringrazio comunque Sorrentino di averci provato, anche se trovo spropositato l'entusiasmo che ha sucitato. Ma ora vengo al motivo di queste righe, cioè la curiosità di conoscere l'opinione dei lettori circa l'interpretazione di Servillo (attore e uomo che apprezzo e stimo )che mi ha deluso a fronte, invece, di unanimi giudizi lusinghieri, che mi fanno ora dubitare dei miei giudizi... Ed entro nel merito. Premessa: Diamo per scontato che a Servillo non chiedevo una caricatura alla Forattini nè una imitazione da Bagaglino. E' però altrettanto scontato che rappresentare un personaggio vivente e popolare come Andreotti implica l'esigenza di ottenere anche una accettabile somiglianza fisica (a meno di scegliere la strada di infischiarsene dell'aspetto e giocare tutte le carte sulla sua psicologia,sui fatti,la cronaca,e anche questa sarebbe stata una valida possibilità, ma Sorrentino e Servillo hanno invece scelto l'adesione alla "faccia") E fin qui, sempre a mio modesto avviso, tutto ok, Servillo è Andreotti: ma quale?la gobbetta,le orecchie (alla Forattini...), le mani giunte, insomma c'è tutto il repertorio del nostro Divo. Non ho trovato, invece, l'essenza di Andreotti.Dov'è il suo sguardo sottile, beffardo,canzonatorio? Dov'è quel sorrisetto sardonico e sprezzante? Ma ancor più, dov'è finita quella leggera ma voluta, esibita, cadenza romanesca (non di rado il dialetto, al contrario di rappresentare bonomia popolaresca, è terribilmente snob)? Insomma, non aleggia il ponentino d'Oltretevere, l'ombra del Cupolone che ha segnato la vita personale e politica di questo uomo neppure poi tanto macerato e tormentato come,ad esempio,era un Aldo Moro o, per restare nei pressi di S.Pietro,un Paolo VI. Così come l'incedere rigido e i repentini movimenti a scatto mi ricordano più un luciferino Nosferatu che un insignificante, all'apparenza, omino curvo. Insomma,una grande prova d'attore, è innegabile,ma per me Servillo ha "fatto" Servillo, il Servillo de"Le conseguenze dell'amore" ma non Andreotti, mancando proprio di cogliere, ,quella romanità curiale, scaltra e camaleontesca che poi è l'imprinting della sua vita di "manovratore" quasi occulto,in punta di piedi. Solo apparentemente.
Attendo fiduciosamente lumi.
Somiglianze forzate stile Bagaglino. Un glossario iniziale da prima media. Neanche il beneficio di un dubbio ma un voler a tutti a costi imporre la propria visione. E una regia superba. Uno spreco di talento incredibile. Il cinema italiano ha un guaio: dove sono gli sceneggiatori?
Il film richiede un minimo di conoscenza storica e molto molta attenzione e concentrazione, visto che non è un film rilassante ma istruttivo.
Pellicola originale ci fa conoscere una figura che permane anche nel nostro presente, una figura veramente inclassificabile, oscura, omertosa e d in un certo senso diabolica.
Da vedere.