Questo film racchiude in se poche cose belle, come la fotografia o la sceneggiatura, ma troppe cose pessime, come i dialoghi dei protagonisti. Sono un amante del film recitato quasi istintivamente, un po' dialettale e non teatrale come questo e tanti altri che continuano uscire. Le storie sono belle, l'impegno si vede, ma la recitazione degli attori é di plastica sembra pubblicitaria. Ho provato le stesse sensazioni qualche giorno fa guardando "Il divo", ottimo se non fosse per l'esasperante caricatura delle movenze del protagonista, i finti colloqui o le smorfie, lo stesso (o quasi) dicesi per le nuove puntate del "Commissario Montalbano" che ho sempre considerato il miglior lavoro della RAI degli ultimi anni.Tornando a Carnera per un attimo ho pensato che fosse doppiato. Altro grave difetto del film é la mancanza di percezione del trascorrere del tempo, un attimo prima torna in America per il titolo mondiale e uno dopo ha il titolo in mano con un combattimento che dura pochi secondi. Infine perde l'ultimo combattimento con un pugile che prima lo deride in maniera pessima, quasi infantilmente e lo vince andando contro il regolamento, e un secondo dopo si ritrova ad abbracciarlo nella sua camera da letto. Un ultimo pensiero va all'attore protagonista: scusate l'opinione strettamente personale ma "c'ha troppo la faccia e la voce da bambacione!" quasi alla Verdone. "Ho preso pugni e continueró a prenderli per i figli ecc..."vabbé passiamola l'unica frase decente che dice,tanto che la ripetono 3 volte..povero Carnera, quello vero intendo.
Concordo in pieno con Daniel, alcuni passaggi lasciano perplessi. Sembra un riassunto romanzato dove vengono saltati e ignorati episodi importanti. La sceneggiatura e il montaggio potevano rendere meglio la continuità della vicenda e il finale lascia un po' perplessi perché sa di storia non finita. Nel complesso ricorda un po' il primo Rocky, ma rimangono i tratti della fiction televisiva.
Un film gradevole, ma poteva essere sviluppato meglio.
Incredibile un film veramente scadente, i dialoghi!"i dialoghi!!!",così scontati, tutti ansimanti oppure con grida improvvise senza motivo, a partire dalla sua infanzia, la voce narrante descriveva uno scenario di fame e miseria e io invece vedevo un bambino bello grasso e ben nutrito che addentava una grossa pagnotta di pane, poi crescendo il film lo mostra come un gigante che non capisce niente ma che parla un italiano senza errori, "so scrivere a malapena" dice urlando alla moglie, ma poi quando prende in mano la penna scrive veloccissimo e sicuro. all'angolo il pugile stremato ma ancora in grado di combattere guarda il suo menager(succede più volte) e dice, riferendosi a carnera, "è troppo forte" e quello gli risponde... lo so! "lo so!" invece di dargli consigli e di incitarlo gli risponde "lo so" ma è assurdo, per non parlare delle smorfie senza senso degli attori in attimi di felicità fanno facce tristi e viceversa, la cosa che più mi delude è il voto del film -8 stelle-, fino ad adesso, questo vuol dire che ormai siete così saturi di fiction, di scemate, e di cose scadenti che continuamente vengono proposte in italia, il bel paese ormai alla deriva, come dice cammariere "viva 'italia paese dell'arte viva gli artisti tenuti in disparte", che non riuscite più a riconoscere un bel film o un bravo regista, sono sconcertato, 8 stelle per un film che volevo mollare a metà... solo una parola assurdo!
Il film e bello, e ne risulta anche un bell'insegnamento contornato da un atmosfera di grandiosita e di idolatria verso il campione, ma la pellicola sembra a tratti caotica, le musiche sono belle, e intriganti anche se non segnano molto durante il film, gli attori se la cavano, andrea iaia e bravo, forse un po troppo teatrale ma bravo, anna vale e bellissima e molto dolce e non se la cava male nel suo ruolo, paolo seganti credo sia sottovalutato nel cinema e nella televisione.Tutto sommato il film fa la sua parte, piccola pecca sono gli incontri, che non rendono bene l'idea e ripresi in maniera poco efficace...e comunque un film che merita d essere visto.
Carnera: "la montagna che cammina" inizialmente doveva essere inquadrato come fiction suddivisa in 2 puntate e solo dopo aver ottenuto cospicui finanziamenti dall'italia e dall'europa (in questo martinelli è il migliore), si decise di trasformare questa fiction in un kolossal tutto italiano.
a tratti la pellicola si trascina l'ombra impetuosa della fiction televisiva, ma tutto sommato la realizzazione finale lo rende un buon film, forse troppo pubblicizzato e acclamato prima dell'uscita nelle sale cinematografiche e prima della proiezione hollywoodiana al madison di new york.
andrea iaia l'attore che interpreta primo carnera assomiglia molto fisicamente al pugile tanto da far restare stupita anche la figlia di quest'ultimo durante le riprese, la genuinità e l'ingenuità che l'attore trasmette erano proprie dello stesso carnera.
la moglie di carnera è interpretata dalla bravissima anna valle e il cast internazionale è una costante nei film di martinelli.
il modo di boxare nel film rende perfettamente l'epoca in cui è ambientato, in rete si possono tutt'ora vedere filmati di carnera sul ring negli anni '30, un altro applauso va alla scenografia e ai costumi, l'eccessivo buonismo e i toni melodrammatici che vengono toccati sono esclusivi della vita del campione, ricordiamoci che prima di questo film furono scritti numerosi libri sulla vita di primo carnera.
l'eroe buono che combatteva in camicia nera chi l'ha conosciuto sostiene che si avvicinava molto al personaggio interpretato da iaia del resto anche molte sue interviste rilasciate negli '30-'40 rendono l'idea.
martinelli ha fatto un ottimo lavoro secondo me non accentuando più di tanto il rapporto del pugile con il fascismo e con la mano nera negli usa fotografando una persona pulita, dotata di grande forza e generosità, capace di fare sognare milioni di italiani durante il 20ennio e capace di influenzare gerry siegel che dopo aver visto un suo incontro prese carta e matita e disegnò il super eroe più famoso al mondo: superman.
consigliato.