Come al solito, i francesi fanno tutti questi film dove amore, perversione, orge, storie intricate, tradimenti sembrano convivere come fosse una cosa normale. Poi quando conosci i veri francesi, ti accorgi che sono più gretti dei mormoni (con nessuna offesa per i mormoni).
Venendo al film, è da vedere, se non si ha di meglio da vedere. La storia è semplice e, tradotta all'italiana, sarebbe come se la protagonista, simile alla Gregoracci, si innamora di un porco tipo Califano ed ha un ammiratore tipo Emanuele Filiberto. Alla fine la Greogoracci fa le porcherie col Califano (che la pianta) e poi si sposa il Filiberto, pur non amandolo.
Beh, c'è di meglio in sala!
Sarà pur vero che Chabrol è un artista della macchina da presa, tanto che le sue doti di gran maestro non vengono nascoste neppure in questo film (regia pulita, ottime inquadrature, fotografia convincente), ma è anche vero che 'La ragazza tagliata in due' (titolo originale dell'opera) è un film noiosetto, dalla trama piuttosto banale, senza spunti di particolare interesse e con personaggi che mi sono parsi piuttosto vicini a degli stereotipi ben precisi, per cui poco interessanti. La protagonista è bella e brava, Magimel sfodera un'eccellente interpretazione ma, a parte loro due, il resto è poca cosa. Insomma, un film non certo memorabile che presto, probabilmente, troverà la via del dimenticatoio.
già fan da anni della cinematografia francese, sono contenta di annoverare anche questo film di chabrol tra i miei preferiti.
Il tema è analizzato con acutezza psicologica profonda da parte del regista, e i protagonisti non sono affatto banali né ovvi.
Come manca uno studio così delicato e profondo ai registi italiani moderni, e noialtri costretti a vedere solo i commerciali muccino-verdone-boldi-desica e allegra compagnia!! Meritiamo quel che abbiamo.... :-((