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L'innocenza del peccato
(Venezia 1/9/2007) Il regista, sceneggiatore e attore francese Claude Chabrol presenta alla Mostra di Venezia la sua nuova fatica "La Fille coupée en deux", precisamente "La donna tagliata in due". La storia è una libera trasposizione di un fatto di cronaca, avvenuto a New York nel 1905 e ha portato all'assassinio di un architetto. Tutto si svolge in una cittadina della provincia francese, i cui meccanismi e la mentalità sono descritti abilmente dal regista. E' qui, nella calma e tranquillità di questo ambiente che il famoso scrittore Charles Denis, conosciuto come Charles Saint-Denis (François Berléand) elabora le sue opere. A ravvivare la sua pacifica vita matrimoniale con Dona (Valeria Cavalli) è l'affascinante e seducente editrice Capucine Jamet (Mathilda May), che ha realizzato un incontro fra l'autore e il pubblico in una libreria della cittadina. La giornata grigia e terrificante che Charles si immaginava nella libreria viene improvvisamente illuminata dalla presenza della giovane Gabrielle Aurore Deneige, interpretata da una bravissima Ludivine Sagnier, che lavora alla televisione come "ragazza delle previsioni del tempo". La conoscenza fra lo scrittore e la presentatrice diventa sempre più intima e profonda, nonostante la grande differenza d'età, e Gabrielle s'innamora perdutamente di lui, forse anche perché alla ricerca di una figura paterna avendola persa da piccola. Anche Charles a suo modo sembra innamorato e cerca di proteggerla da se stesso, dalle sue perversioni e depravazioni sessuali, ma alla fine diventa il suo amante e il suo maestro, tanto da renderla partecipe ad alcuni particolari incontri con gli amici altolocati della cittadina. Gabrielle accetta tutto da lui e crede ingenuamente alle sue parole, quando le dice che per lei divorzierà dalla moglie. Per lei esiste solo lo scrittore e non sembra prestare attenzione ad un altro suo corteggiatore, Paul André Claude Gaudens, rampollo di un'altolocata famiglia borghese del paese, milionario alquanto psicolabile. Alla fine lo scrittore, forse in qualche maniera roso dai sensi di colpa, si allontana da lei lasciando campo libero al giovane Gaudens che, per scuotere Gabrielle dal torpore in cui è caduta in seguito all'abbandono, organizza un viaggio a Lisbona. Passa un anno e Gabrielle, nonostante sia ancora follemente innamorata di Charles, accetta di sposare Paul sperando che lui possa darle la felicità che desidera. Il giovane rampollo però ha sempre odiato lo scrittore e lentamente il tarlo della gelosia dà i suoi frutti, spingendolo all'assassinio. Il finale è a sorpresa, ma dà una chiara visione del perché Chabrol abbia scelto questo titolo, anche se è evidente come Gabrielle sia effettivamente una donna divisa in due, fra l'amore per lo scrittore e il desiderio di una vita tranquilla con Paul Gaudens.
Sebbene la storia sia stata già sfruttata variamente nell'ambito cinematografico, l'occhio con cui è presentata è ben diverso e capace di darle una certa dose di originalità, soprattutto grazie ad un attento studio psicologico dei personaggi, tratto distintivo della produzione di Chabrol. Il regista reinterpreta in modo personale la vicenda, privilegiando l'analisi delle relazioni e della mente dei personaggi, mostrando l'ambiguità morale in cui si muove la classe borghese. E' da sottolineare che qui non c'è propriamente il conforto finale, che l'autore dà solitamente al suo pubblico, attraverso la punizione finale del colpevole.
La frase: "Mi tolga un dubbio. Non è il suo viso che illumina il piccolo schermo?"
Federica Di Bartolo
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