Ottimo film in cui la follia viene letta come paradigma della passione e della ribellione alle regole, alle convenzioni e all'oppressione della società borghese. Bravissima Natasha Richardson che intrpreta al meglio la parte della moglie insoddisfatta e al tempo stesso incatenata nei lacci della famiglia e dell'ambiente medico psichiatrico, cinico e spietato quanto ipocrita, al quale appartiene suo marito. Do il massimo dei voti anche per riequilibrare i giudizi negativi degli ultimi utenti che, evidentemente, si aspettavano di vedere tutt'altra cosa.
Nel film il più pazzo mi è parso il direttore che provoca ,sperimenta,vuole per sè la moglie del suo collega.
Lei, invece, trova in un ricoverato la passione e l'amore.
Finale tragico e struggente.
Gli interpreti bravissimi,con la fotografia e i paesaggi,
coinvolgono lo spettatore in un crescendo di sentimenti.
purtroppo è un film noioso... thriller??? non esiste ombra di thriller in questo film. è un film drammatico. punto e basta. drammatico come "filone", giusto per collocarlo, visto che non esiste la categoria "film idioti" altrimenti è lì che andrebbe messo. scommetto che chi ha letto il libro, guardando il film griderà allo scandalo. credetemi. è un film inutile. lasciate perdere e guardate qualcosa di meglio!
Che una persona sana di mente come la protagonista arrivi a tanto per una infatuazione....e' troppo esagerato.
La prima parte ( 20 minuti ) e' lenta e noiosa, poi si fa almeno un po' interessante.
Pero' ripeto, non mi e' sembrata per niente reale o possibile il suo comportamente, estraniandomi dal film.
Follia….. un inno alla vita dura e triste, alle sofferenze e ai dispiaceri.
Una Natasha Richardson protagonista sopraffine, che regala un’intensità notevole al suo personaggio. Sembra di sentire e provare le sue emozioni, ci si affeziona a quella donna sola e triste, si soffre con lei e per lei. Il ragazzino che interpreta il figlio della Natasha Richardson ha un viso angelico, uno sguardo dolce e malinconico e due occhi stupendi. L’amante della Natasha Richardson, che assomiglia molto a Rassel Crow, è perfetto nelle espressioni del viso, porta aperta verso i suoi disturbi della personalità, verso la sua ossessione e pazzia, ma anche verso la sua passione e in qualche modo tenerezza. Ian “gandlaf” McKellen è un medico ambiguo, che non si capisce mai da che parte stia, se dice la verità o se cerca di ingannare, il marito della Natasha Richardson invece è un personaggio sottotono, quasi incolore, con una personalità non molto evidente, è il classico personaggio che lo spettatore non sopporta dalla prima inquadratura, come sua madre, la suaocera della Richardson, che è un concentrato di antipatia, interpretato benissimo dall’attrice che con espressioni del viso da “arpia” si rende più insopportabile del figlio. Questo film è veramente ben confezionato, interpretato benissimo (Natasha Richardson in primis) e sicuramente, a differenza di tanti film con trame zero o quasi, con una sceneggiatura (ricavata da un’ottimo romanzo) importante e ben sviluppata. Da vedere, perchè la vita non è solo “rose e fiori” ma può essere dolorosa e decadente, proprio come una vecchia serra, con le pareti di legno scrostate e ammuffite e con i vetri rotti.