dopo "Fascisti su marte" del fratello non pensavo si potesse fare peggio, infatti ha fatto uguale, la prova ne sono le persone uscite dalla sala ben prima la metà del film e io che sono rimasto comunque li nella vana speranza che quello che stavo vedendo arivasse prima o poi a diventare finalmente un film.
La cosa più bella del film non è la cosidetta satira politica, anche se Berlusconi è un personaggio da "tre palle un soldo" e godo sempre quando qualcuno gli tira qualcosa in faccia. La cosa più bella è l'entusiasmo di un'impresa, possibile o impossibile che sia, le risate un po' sovraccaricate di emozione e paura che si esagerano per darsi la forza di compiere un atto in cui non si crede completamente. Mi ricorda quando, a sedici anni, senza saper suonare, osavamo suonare davanti a 300 persone, quasi capri sacrificali consapevoli sull'altare della musica. Brava Sabina e bravi tutti : mi ha rifatto sentire giovane, e sono passati tanti, tanti anni
non è un film facile da capire e/o digerire, soprattutto se lo si affronta dal punto di vista della personale ideologia politica. certe cose sono verità da qualunque parte le si guardi, destra o sinistra. ci vuole solo il coraggio di vederle per quello che sono. buone o cattive, nè a destra e nè a sinistra quindi. secondo me non è un film bellissimo da vedere perchè non c'è praticamente una "trama"; sembra un reality. tuttavia lancia un bel messaggio sulla verità, per chi ha voglia di vederla, combatterla e anche (perchè no?) desiderarla.
Ecco l'ennesima stucchevole opera (?) di marketing politico a senso unico rigorosamente sinistreggiante ed antiberlusconiana.
La Moretti in gonnella ci propina, sullo sfondo di un'improbabile rimpatriata, la solita minestra che fa l'occhiolino alla falce-martello e si danna l'anima per accertarsi che lo spettatore si convinca dei guasti derivati dalla liberalizzazione delle emittenti televisive.
Forse dimentica il pluralismo delle reti Mediaset (Zelig e Gialappa's tanto per citare un paio di esempi comunque arguti e divertenti seppure politicamente "indirizzati"); roba che la famosa Telekabul (Rai 3 di Curzi & Co.) degli anni ottanta nemmeno si sognava.
Ma torniamo al film che sullo sfondo di alcuni buoni spunti su amicizia e solidarietà non privi di un discreto spessore e senso poetico non ci racconta niente di nuovo e ripropone contenuti ormai triti e ritriti.
Della serie: anche ora che abbiamo un bellissimo (!?!?!)governo di sinistra spariamo sul demone di Arcore. Gli incassi al botteghino stanno giustamente castigando questo ennesimo spot elettorale quantomai anacronistico.