sara' che dalla serata mi aspettavo il solito film coreano/cinese /giapponese con lunghi silenzi,fotografia d'interni minimalisti e meravigliosi l'effetto sorpresa di beccarmi un film piu' che mai sguaiato su 2 fidanzatini innamorati e quindi annoiati dal tempo che passa e' stato un piacevole imprevisto.
Si potra' parlare di Magritte,e cinema francese da bar-( vedi "una relazione privata" scandita tra lo stesso caffe' e camere d'albergo) trattate con il dovuto umorismo dove i fidanzati senza pudori arrivano a svelarsi nelle loro reali paure;paura dell'abbandono.possessivita' morbosa,noia che sfocia nella piu' assurda tragedia.
Lavera pecca del film e' che per chi decide di uscire una sera con fidanzata ed amici in una noiosa serata di fine agosto tutto si aspetta tranne che di doversi beccare un stravagante trattato in immagini sul decorso di qualsiasi amore che dalla passione finisce nella morte passando per l'amore e soprattutto la noia.
Tutti cred vogliono continuare a farsi i loro bei film per camuffare una' realta' oggettivamente sempre uguale,nonostante cambino i luoghi,i giorni e le facce.
La prossima volta andro' dritto a vedermi un bel film d'orrore.
buona visione
anche se è un kim-ki duk diverso rispetto alla regia di ferro 3-la casa vuota, in cui la quasi totale assenza di dialoghi lasciava spazio a continue metafore, reputo questo film uno dei più suggestivi che abbia visto, unica l'ambientazione e i parallelismi con le sculture nell'isola in cui i personaggi si ritrovano, specie quella della mano..(chi l'ha visto sa di cosa parlo, chi non l'hai visto corra subito al cinema a scoprirlo). Film ricco di dialoghi e interpreti molto bravi, trama particolare, se posso permettermi darei un piccolo consiglio a chi non l'ha ancora visto: concentratevi bene sui volti di tutti i personaggi, fin dalle prime scene, perchè a noi occidentali sembrano spesso molto simili..
Assolutamente da non perdere, grande come sempre kim ki duk.
E' passato un anno dall'ultimo Kim Ki-Duk, un tempo minimo per qualsiasi regista, tranne che per lui, che dal 1996 a oggi ha fatto la bellezza di quattordici lungometraggi (secondo alcuni, 13). E "Time" è un film singolare per il regista coreano, un film dove spariscono quasi del tutto i silenzi per dare spazio a dialoghi (orrendamente doppiati, ma questa è una costante per il cinema orientale) e scene serrate. Il risultato non è quello che ci si attende da uno dei maestri del cinema di questi anni: non tutto funziona, e manca il senso di risolutezza e compiutezza che marca film come "La Samaritana", "Primavera, Estate, Autunno..." o "Ferro 3" (e sono meno poetiche anche le scene "a campo lungo", isola delle statue esclusa). Inoltre, non convince il finale: e per chi ricorda quello della "Samaritana" è una vera delusione.
Detto questo, è sempre un film da vedere per chi si è interessato alle opere precedenti di Kim, e il soggetto è davvero bello e di esplosiva attualità (l'inadeguatezza estetica, la chirurgia, la trasformazione, la paura del tempo, anche tempo di una relazione, che passa). Direi 7,5 (arrotondo a 8 in attesa del solito che passerà di qui, non avrà visto il film ma comunque gli darà "1" perché è un "pa**oso film coreano").
Mi spiace davvero tanto dirlo, ma questa volta non ci siamo. Buco nell'acqua per questo straordinario regista che ci aveva abituati troppo bene e che, nel cercare un nuovo percorso nelle sue opere, inciampa in qualcosa di estremizzante, assurdo e a tratti ridicolo.
Gli spunti pregievoli comunque non mancano, il suo sapiente tocco riaffiora di tanto in tanto, ma la tematica trattata non è certo nuova e il modo in cui lo fa è assai meno poetico del solito.
Adoratori di 'Ferro 3' e 'Pimavera, estate...' attenti a ciò che vedrete.
Peccato, peccato davvero.
Kim ki duk è uno dei pochi registi di cui vedi film che ti rimangono impressi nella mente,che ti fanno riflettere,che devi riguardare per carpirne le molteplici metafore di cui sono intrise,è un regista artistico,appassionato d'arte e immette spesso diverse forme d'arte nei suoi film,è anche questo che lo rende unico,time è un' opera che parla di amore,che porta squilibrio,di follia,di estetica,di dove ci può far arrivare l'amore quando diventa un qualcosa che ci priva di noi stessi,della nostra identità pur di inseguirlo,di perseverarlo,di rinnovarlo nel tempo.da rivedere più volte.
peccato che non ci sia un voto più alto del 10!