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Monamour

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Media Voto: Media Voto: 8 (8/10)

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Non disdegno mai il cinema d'autore

(8/10) Voto 8di 10

Le coinvolgenti riprese hanno uno stile più "raffinato" il quale si discosta dal generico cinema odierno. La trama è intrigante ed ha come tema, il temuto e adorato asse tradimento-gelosia, ormai tema già consolidatosi e noto in altri prequel di Brass. Si rivela un neo però, quando rivedendo a distanza di pochi giorni ben 3 film del Regista...Si può dire tranquillamente che questo è un collage di vari capo(o quasi)-lavori precedenti (in cui a volte ne riaffiorano-avano scene naturalistiche e frammenti di scene stile città d'arte entrambe molto pittoresche). In -Trasgredire c'è molte analogie con -Monamour; un pò ce ne sono anche in -Monella ma in misura minore rispetto al primo basti pensare alla scena del cunnilingus nella barca a remi, senza dubbio ci sono altre scene clonate come quella del salone di bellezza, identiche, con il bianco-nero di sfondo a belle donne, e gli afroman a cui il regista vuol concedere un connubio con le sue luride baldracche. Poi è saliente reincontrare spesso i voyeur che fanno da cornice a situazioni erotiche appartate, tra cui ricorre un soggetto vestito da investigatore; E' forse Monamour un identico "progetto nel cassetto" che poi ha assunto connotati diversi da un prequel? (ipotesi che congetturavo) o è una diramazione delle solite fantasie oniriche sortite dall'infatuato regista sulla mona? Si, proprio infatuato devo dire, data dal primo piano della focalizzazione ossessiva, la "rea" di tutti i delitti, gli svolgimenti... Sta sotto la gonnella, è audace e trasgressiva, sempre un pò monella, e questa volta non ci scappa un buco che non serva per soddisfare il desiderio! (massima dell'orifizio nel bagno pubblico) Sovente ricorrono molte analogie, tra i vari film dell'autore, es. la crasi dei titoli. Altro pupillo che io memore non manco di menzionare è Mario/Max Parodi in ogni sua comparsa, che personalmente adoro in sè e sè come "Personaggio della sua trasparenza": quando cioè in quelle sue scene fa il gradasso con quel turpiloquio colorito da un accento genovese in cui prorompe i propri sentimenti con... Irrepressa, edonistica, incurante e disprezzante disinvoltura tipica dell' irruente attimo fuggente dell'orgasmo, con quel tono castigante che mi desta simpatia tanto da escimerne un qualcosa di fonogenico che è fenomenale... Di negativo il film ha sicuramente la ripetitività, ed una lentezza che a volte annoia, non disdegnavo neppure un pò di romanticismo e di intensa sensualità ...(io personalmente trovo che... Motto: lo sguardo è il depositario dell'essenziale prim'ancor che sotto" cioè non giudico la prestanza che dallo sguardo a priori) Una sensualità che non sia solo ricattata dalla "carne", ma che sgorga per mezzo di un "dadaismo" subliminale-visivo, come ad esempio la banana e il mango, il ghiaccio e il fuoco... etc. men che meno un budget che non permette una coreografia eccezionale, ma che tuttavia non inciderà sul voto che darò: 8.



Ludovico, 22 anni, Pisa.




Brass deve solo evitare la ripetitività

(8/10) Voto 8di 10

Per il suo dodicesimo film erotico Tinto Brass non si distacca molto dal tipo di storie dei suoi ultimi lavori. Alla base c’è sempre il tema del tradimento: la differenza però è che stavolta, più che essere analizzato come una “botta d’allegria”, viene descritto come una parentesi momentanea che, una volta conclusasi, può comunque ridare slancio al rapporto erotico di coppia e far riaccendere la fiamma del desiderio e della passione. Un’altra differenza è che in altri suoi film la scappatella nasceva senza motivi precisi; qui invece c’è una coppia in crisi e lei(la bellissima e molto, molto conturbante Anna Jimskaya, una ragazza ucraina)si getta in una avventura perché si sente insoddisfatta del melenso menage sessuale con il marito. C’è molto del “già visto”, purtroppo: il film parte come “La chiave”, poi si divide tra gli stili di “Così fan tutte” e “Tra(sgre)dire”,con qualche citazione da “Monella”(come la scena sotto la pioggia).Una piccola analogia anche con “9 settimane e 1/2”(l’amante che benda gli occhi della Jimskaya per prepararla ad una cosa inaspettata, cui lei però non si sottrarrà).Brass rimane comunque un regista di un talento originale ed unico.Il suo cinema erotico è ormai un po’ ripetitivo, però lui rimane l’unico capace di rappresentare il mondo dell’erotismo, oltre che raccontarlo.Le immagini dei suoi film sono pura espressività sensuale, ed ogni minimo dettaglio, comprese le scenografie, sono la rappresentazione simbolica di magnifici sogni erotici che appartengono al mondo delle nostre fantasie personali e che lui racconta attraverso la macchina da presa. Anche stavolta ha scelto un’attrice stupenda: bellissimo seno sodo, un fondoschiena che mi ha mandato “a fuoco”,e un comportamento da porcella molto eccitante.Un film che, come tutti gli altri che lo hanno preceduto, trasmettono una grande gioia di vivere il sesso e che descrivono l’erotismo come lo stimolo più bello del mondo, da unire ad una vera e propria gaiezza ironica nel viverlo e praticarlo. Immagini davvero di forte eccitazione visiva, con due sequenze che preferisco:1-la Jimskaya e Nela Lucic che fanno la pipì una di fronte all’altra;2-sempre le stesse attrici nella sala massaggi, assistite da due estetiste molto disinibite.Penso che alla fin fine tutto questo sia il cinema di Brass: un lungo percorso nel mondo dell’erotismo, che ha lo scopo di far piacevolmente eccitare lo spettatore, anche con un grande senso del divertimento. Un cinema di immagini, di fantasie, di sogni messi in scena. Film magari un po’ ripetitivo stavolta, ma mai deludente.Le scene girate con la pellicola digitale lasciano un po’ a desiderare.Boicottato a Venezia 2005,gli hanno negato l’uscita nelle sale a settembre e minacciato di ridurne le copie a novembre.Brass per protesta lo ha distribuito solo in Francia.Noi fan dei suoi film lo abbiamo visto in ritardo,ma non importa: bene ha fatto il regista a prendere un’iniziativa contro un Paese bigotto. Il sederone della Jimskaya è da 10 e lode.



Daniele, 25 anni, Napoli (NA).





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