Il miglior film secondo me a descrivere tematiche razziste poichè, anche se non entra nel profondo come American History X o The Beleiver mostra la situazione etnica negli stati del Sud a vari livelli: sociale, personale, istituzionale.
La dimensione d'azione è inoltre serrata e coinvolgente, gli attori efficaci e la regia non crea un combattimento banale tra una ipotetica buona e saggia polizia federale ed una bigotta locale, inserendo due protagonisti con motivazioni e metodi differenti.
E' l'unico film a descrivere con un realismo impressionante cosa significa essere bianchi o neri nell'america degli anni '50/'60.
E' un film molto forte che con molto realismo descrive la situazione del sud degli stati uniti negli anni cinquanta. Molto bravi gli attori ed e' un film che fa molto riflettere su uno dei problemi della nostra societa'. Finale emozionante. Indimenticabile.
Questo film è un must, diretto in modo esemplare, con musiche azzeccatissime, interpretato in modo sublime dall'intero cast (Hackman svetta su tutti), è un grande affresco del sud retrogrado degli States, povero e divorato dall'intolleranza.
21 giugno 1964 tre ragazzi attivisti per i diritti civili scompaiono a Jessup Mississippi, Washington invia 2 federali (Gene Hackman e Willem Dafoe) per sbrogliare la faccenda, la reticenza del luogo e il percorso di violenza e ignoranza che li attende è duro a morire.
Dafoe (agente Ward) è un idealista, formatosi nelle migliori scuole dell'intellighezia americana, rispetta per filo e per segno la prassi dell'FBI, non contempla alcuna forma di vessazione o pressione per arrivare alla verità.
Hackman (agente Anderson) è un ex sceriffo Mississippiano, sbrigativo, non formale, abile conoscitore della realtà, sa che il barattolo di vermi è apribile soltanto dal di dentro.