Mi sono accorto di non averlo recensito. Già sono un morettiano doc, ma questo film è così intenso che piace anche a chi non lo è. E chi è contro Moretti per partito preso (nel vero senso del termine) non lo guarda nemmeno, ma chi lo è lo vede non può che confermarne la bellezza.
Non sono un fan di Nanni Moretti, ma quando ho visto questo film ho gridato subito al capolavoro assoluto. Perchè? E' un film che contiene tutto, il riso e il pianto allo stesso tempo, giocato su un uso sapiente e centellinato della parola e su una regia che regala momenti indimenticabili allo spettatore (la scena dell'avvicinamento in vespa a Ostia, sul luogo dove è stato ucciso Pasolini, con la musica di Keith Jarrett, è una delle più belle della storia del cinema, quasi sembra presa dal miglior Truffaut). E vogliamo parlare del coraggio di Moretti di mettersi finalmente in gioco, senza alter ego o pseudonimi? Un film maturo, essenziale, giocato un mirabile equilibrio tra immagini, dialoghi e musica e di una profondità sconcertante. Il miglior film di Moretti in assoluto
Forse uno dei più belli in assoluto: diverso,malinconico,triste,allegro,malato,arrabbiato...Cinema come non se ne fa più (comunque non è un film per tutti), meritata palma d'oro a Cannes,ottima la colonna sonora.
Questo film è squallido, a parte nanni non ci sono altri attori ( se possiamo chiamarli così), è un film inutile, come è inutile l'episodio della vespa, 3 ore in vespa a parlare..sonno totale solo per il primo episodio, dal secondo al terzo, agonia !!!!!!!!!!
squallido
Un film che è un "non film", nel senso che stravolge tutte le regole classiche della narrazione filmica. Moretti è protagonista e narratore, il Moretti attore si fonde con quello della vita comune, in un turbinio di immagini e riflessioni che a tratti somigliano a degli aforismi.
Bellissimo e potentemente espressivo.
Su tutte, l'idea della "città come insieme di case", la ricerca della tranquillità che dipende ben poco dal luogo ma dallo stato d'animo interiore (Gerardo fugge da Alicudi a gambe levate), la tendenza dei medici (e dell'uomo in generale) a parlare più che ascoltare!
Azzeccate e significative anche le musiche.