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Niente da nascondere

Opinioni presenti: 101
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invece hanno nascosto tutto !

(6/10) Voto 6di 10

Insomma, uno esce di casa, va alla videoteca, si mette pazientemente a scegliere un dvd per una serata intelligente, e alla fine è costretto ad andare su internet per capire chi era il maniaco !! senza nemmeno scoprirlo ! il figlio di magide era in combutta con pierrot ? si incontrano solo per conoscersi, essendo migliori dei padri ? un messaggio di fratellanza multietnica ? haneke nelle interviste ha mai rivelato la sua verità ? "perchè, ci deve essere sempre e per forza una verità o un colpevole ? ma dico, si può andare a letto con tutte questi dubbi ? se fosse stato un film americano, almeno avremmo potuto sperare in un sequel. anyway, do un 6 per avre mantenuto la tensione per tutto il tempo. so long,



Skya, 38 anni, Roma (RM).




Un film mascherato

(7/10) Voto 7di 10

Pur essendo questa in assoluto la mia prima recensione su un film visto (in DVD) sento di dover fare lo sforzo di dire qualcosa (anche se è impegnativo per il sottoscritto). Questo perché credo di essere caduto anch'io nel tranello del regista. Quello cioé di credere di stare a vedere un certo tipo di film quando invece è tutt'altra cosa. Sì insomma... un film mascherato: si spaccia per un thriller ma sotto sotto... thriller non è... è psicologico... a tratti comico... (il protagonista che non cambia mai idea, nemmeno per un momento, su chi gli stia mandando le cassette). Il film viene portato avanti in maniera relativamente convenzionale e la certezza di ciò sta nel mantenere fermo il mistero sul mittente delle cassette che sembra essere il vero protagonista del film (magari in maniera metaforica) quando poi alla fine invece si scopre che non lo è affatto... Infatti qua, secondo me, il protagonista vero del film siamo noi... che cerchiamo di sistemare tutto ed etichettare tutto anche ciò che non si riesce a collocare in alcun modo pur avendo caratteristiche inquietanti nella nostra vita. In altre parole il film è un pò uno specchio... ognuno ci vedrà ciò che vuole poiché ognuno di noi è diverso e si pone in maniera diversa di fronte alle cose. Se mi è piaciuto il film? Diciamo che .... oh scusate... stanno partendo i titoli di coda... il mio commento finisce qui... (per dirla alla Haneke...).



Stefano, 32 anni, Roma (RM).




Chissa perchè...

(3/10) Voto 3di 10

Chissa perchè più un film è antinarrativo, brutto e di difficle senso i docenti universitari lo apprezzano??



Pierluigi, 27 anni, San giovanni in croce (CR).




Arte per tutti, per qualcuno e per chi ha la presunzione di farne

(6/10) Voto 6di 10

La Psicoanalisi, citata nella recensione che ho letto poco fa, può avere un'inerenza, ma discretamente superficiale. I tempi del film non giustificano i contenuti sia quelli sociali appena accennati sia i caratteri personali dei personaggi, scavati appena per comprendere quelle dinamiche semplicistiche travestite da una forma inellettualoide pseudo artistica e soprattutto pseudo psicoanalitica. La divisione tra fruizione evasiva del cinema e fruizione impegnata più propria del cinema inteso come "arte" non esiste, o meglio non deve esistere. Molti sono i target e di questo sono consapevole, ma cosiccome sono contrario a "Bignami" della vita, buoni per una risata e niente più, sono altrettanto contrario a prolissità ingiustificate. Altro appunto è sulle "stasi" citate nella recensione. Le pause in analisi hanno lo scopo sia per il paziente che per il terapeuta di elaborare in parte le le proprie emozioni, in parte ciò che è scaturito dal dialogo (pensare a ciò che si è detto), in parte anche a prepararsi alla fase successiva, una sorta di check point in cui soggetto e terapeuta si tarano a vicenda per percorrere un nuovo tratto del percorso verso, per così dire, una nuova coscenza. Tutte le numerose pause del film sono state tra loro così vicine da dare l'impressione all'osservatore o di dover elaborare ben poco o di non aver fatto grandi passi avanti, o peggio ancora di non riuscire a trovare la quadratura del cerchio. L'unica "stasi cinematografica" accettabile come tale è il sonno del protagonista alla fine del film. Insomma, attenzione agli stereotipi artistici del "lungo ed incomprensibile è bello", ma soprattutto non trasformiamo la psicoanalisi e la psicologia in generale in una zuppa ritrita o di schizofrenici serial killer o di indigesti filmoni più fumo che arrosto.



Daniele, 23 anni, Monteforte d'Alpone.




Incredibile!!!!

(1/10) Voto 1di 10

Assurdo, pessimo, lento, insulso e molto incredibile (nel senso che alcune situazioni sono fuori dal normale comprendere). La conferma che a Cannes + sono film assurdi + prendono premi. Voto 1 ma da leggere -10



Nat, 55 anni, Legnano.





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