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Niente da nascondere

Opinioni presenti: 101
Media Voto: Media Voto: 5.5 (5.5/10)

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E' Haneke...non-sense se non si colgono i suoi inviti.

(9/10) Voto 9di 10

Leggo le opinioni qui su filmup, un misero 5 e una diffusa accusa di vacuità e non-sense. Mi piace Haneke ma decido che forse questo è uno dei suoi lavori evitabili. Poi un giorno quasi per caso decido di vederlo: cosa mi stavo perdendo dando retta alle troppe(forse è questo il problema) persone che l'han commentato! Haneke usa lo stratagemma del thriller per farci cominciare una ricerca piacevole e appassionante, anche senza capire dove siamo diretti la trama è organizzata bene con continui spunti che fanno tenere un buon ritmo al film. Come per il Nastro Bianco però il fine non è risolvere l'enigma in superfice(il thriller,)la nostra ricerca si dirigerà sempre più verso una profonda analisi del concetto di Verità nella società. Per questo il colpevole non è mai svelato, perchè il vero colpevole che stiamo cercando è l'intellettuale borghese che occultà la verità attraverso una ricostruzione soggettiva e reticente dei fatti. E' emblematica la scena col ragazzo in bici: questi ha ragione eppure il protagonista si arrabbia convinto della sua versione dei fatti. Haneke ci propone quindi una borghesia senza sensi di colpa( "nulla da nascondere") perchè è incapace di avere una visione critica e veritiera di se stessa, ne risulta quindi una forza che disturba la vita familiare. Il bambino disturbato e offeso dal tradimento della madre(si perchè lei mente a riguardo eppure sembra convinta di non avere appunto "niente da nascondere")e i rapporti coniugali si fanno tesi quando il marito cala la maschera e si scopre mentitore così come lo era stato a 6 anni rovinando una vita(dietro la facciata d'intellettuale nulla è veramente cambiato da allora). L'uso delle cassette crea spesso confusione su quale siano gli accadimenti "reali" e quelli filmati, geniale paradigma dell'ipocrisia borghese che mente a se stessa mischiando i fatti con le proprie convinzioni. Altro esempio è il montaggio di una puntata del talk show: il protagonista "taglia e cuce" le frasi creando una fittizia successione temporale. Insomma come tutti i film di Haneke è pieno di spunti e a dimostrazione che sia un ottimo film lo si apprezza di piùo gni volta che lo si riguarda. Ovviamente bisogna cogliere gli inviti di Haneke, farsi domande, non dar nulla per scontato, solo così lo si può apprezzare.



Simone Silvestri, 22 anni, Milano (MI).




Caché

(9/10) Voto 9di 10

Non mi piace mai commentare le recensioni altrui (e non lo faccio, alla fine le opinioni sono opinioni), ma mi resta sempre in testa una domanda: ma se non si conosce Haneke (che è regista per sua natura e scelta spiazzante, e "La pianista" non è certo meno spiazzante di questo "Niente da nascondere"), se non si sopporta l'idea che un film, se pensato e costruito anche per non piacere, possa poi non piacere, e si invocano per questo i sette euro indietro, ma allora perché si va al cinema a vederlo? Non è obbligatorio, e certi autori o piacciono o fanno schifo, è risaputo. Del resto è chiaro, è Haneke, se ci si aspetta una sceneggiatura tradizionale, un intreccio giallo con colpi di scena, beh, forse non è colpa di Haneke, è colpa di chi si è aspettato da lui qualcosa di impossibile. Detto questo, il film non è affatto lento (del resto, cosa vuol dire "lento"? "Il pianeta delle scimmie" dell'osannato Burton come lo definireste, ad esempio, in relazione ai suoi scopi?), è progettato, come tutti i film di Haneke, per "épater le bourgeois" (anche troppo, ed è il suo principale difetto), ma la sola idea di fondo, di usare l'occhio fisso della telecamera della nostra società-videns per smascherare il nostro comportamento da struzzi, già mi basta e mi avanza per essere soddisfatto. E' un film a cui si pensa anche dopo averlo visto, e quindi se i precedenti lavori del regista tedesco (e non francese, come qualcuno ha detto frettolosamente) vi hanno "intriguato", procuratevelo.



Gabriele, 32 anni, Pisa (PI).




Il Quotidiano

(9/10) Voto 9di 10

Un film da vedere....dato che tutti noi incontriamo almeno la metà del tempo che ci rappresenta il regista.Il tempo della storia e il tempo del racconto quasi si sovrappongono; egli infatti ci racconta il quotidiano,senza usare salti temporali netti, senza effettuare bruschi movimenti di macchina,senza darci quelle emozioni usando musica...in pratica il quotidiano!Riesce a coinvolgerti anche senza l'uso di musiche, solo con il dialogo(perfetta la sceneggiatura)e che dire del direttore della fotografia....bravo!Non per altro ha vitno la miglior regia a Cannes ma attenti, è un film non per tutti, ma solo per coloro che non vanno al cinema solo per evadere ma anche per vedere l'arte più bella al mondo nella sua essenza più semplice e naturale.



Elio, 24 anni, Napoli (NA).




non finisce!

(9/10) Voto 9di 10

bello! bello! bello! Lo dico adesso, a dieci ore di distanza dallo scorrimento dei titoli di coda. Lì, a caldo, non avevo parole, non avevo commenti, non avevo niente. Ero lì a fissare lo schermo, a cercare, ad aspettare, il colpo di coda, la zampata, il finale a sorpresa. A sorpresa o non a sorpresa che fosse, ma...un finale, un dannato finale! Invece, no: non finisce! Non finisce come non finiscono i sentimenti e le emozioni di cui il film è impregnato. Certo, noi...abituati a troppi pranzi accompagnati dalla "signora fletcher", ci aspettavamo, pensavamo d'aver diritto, a sapere chi fosse il...colpevole. Beh, penso che si parlasse d'altro. Eravamo, siamo, fuori strada.



Roberto, 35 anni, Lonate Pozzolo (VA).




Bello

(9/10) Voto 9di 10

Sono finalmente riuscita a vedere niente da nascondere e l'ho trovato proprio bello. finalmente qualcuno che guarda la vita di tutti i giorni e la racconta. eh sì, perchè tutti noi abbiamo fatto prima o poi una cosa di cui vergograrsi, per quanto piccola, per quanto apparentemente insignificante, quelle cosa ha certamente avuto un effetto che noi non conosciamo. ecco, il motivo per cui trovo proprio bello il film di haneke è questo: aver saputo mostrare quella piccola cosa vigliacca che il bambino auteil ha fatto, incolpevolmente, certo, e vederla crescere nei suoi effetti. così come ho trovato bellissima la definizione dei caratteri: una coppia ricca, in carriera, senza problemi, con un figlio adolescente di cui entrambi sanno poco e in fondo poco si occupano. e infine ho apprezzato moltissimo il ritmo: lento, esattamente com'è la vita, la mia almeno, dove le cose quando accadono hanno un lungo periodo di incubazione. sono stufa di film stupidi e questo certamente -secondo me- non lo è.



Paola, 43 anni, Savona.





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