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Saint Ange

Opinioni presenti: 68
Media Voto: Media Voto: 5 (5/10)

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(7/10) Voto 7di 10

Il film parlando di come e strutturato si puo dire che e una bellezza, ma se sperino che il film venga capito tipo come la parte finale si sbagliano i bambini dell'orfanotrofio avevano occhi bianchi come se qualcuno e stato immerso per anni ed infatti lei vede che i bambini escono con la testa e meta corpo fuori dall'acqua,pero il fatto strano e che lei come e morta?allora visto che alla fine fa vedere che anche lei nuda strana occhi bianchi fanno confondere anche le idee a chi pensava come me che i bambini li operavano,perche nella stanza che lei entra ci sono bisturi forbici e cose varie.ed ora vaghera anche il suo spirito nell'orfanotrofio come quello di tutti i bambini.



Danilo, 15 anni, Napoli (NA).




Un film incompreso

(8/10) Voto 8di 10

Questo film è stato frainteso da molti perché i più lo hanno guardato semplicemente come un horror! È stato accusato di essere una pallida imitazione di "The others", quando con esso non ha nulla da spartire se non la validissima idea del ribaltamento: "The others" ribalta la classica storia di fantasmi, "Saint Ange" l'idea di film horror. Alla base sembra esserci chissà quale evento sovrumano, ma in realtà c'è un evento estremamente umano: la gravidanza indesiderata. Il subconscio della protagonista viene trasposto nell'ambiente circostante: la volontà di abbandono si rispecchia nell'orfanotrofio, la volontà di aborto nell'uccisione dei gattini, il candore del parto nei muri bianchi dell'ospedale. Dopo la chilometrica discesa nella propria coscienza Anna si risveglia cambiata e si rende conto che i bambini sono candidi e innocenti. La morte per parto è l'estremo gesto di amore verso il figlio e quindi di accettazione: i bambini non fanno più paura!



Giacomo, 25 anni, Pieve Emanuele (MI).




Ma che senso ha?

(6/10) Voto 6di 10

Ho iniziato a vedere il film sperando in un buon thriller horro spicologico. Psicologico lo è, ma la trama è fitta di buchi e lascia un troppo all'immaginazione. Pensavo di essere la sola a non aver capito bene il finale, ma leggendo le opinioni di altri vedo che non è così. Non è un brutto film tutto sommato ma si muove in una direzione e non spiega quasi nulla di ciò che accade... Mah, appena sufficiente in questo senso! Ditemi voi se avete capito esattamente cosa è successo nell'orfanotrofio e perchè la protagonista decide di morire così, l'unica spiegazione è che gli avvenimenti precedenti alla sua comparsa nella struttura (di cui si sà poco e niente) ed il trauma di portare un grembo un bambino di cui cerca di liberarsi in ogni modo l'abbiano portata alla depressione ed alla pazzia.



Laura, 33 anni, Mignanego (GE).




Un bel film

(8/10) Voto 8di 10

L'ho visto quasi per sbaglio lo scorso fine settimana (non ne avevo mai sentito parlare) e devo dire che non è stato per niente male. Brava (e bella) la protagonista; belle e suggestive le ambientazioni e le atmosfere; anche la trama è buona e lascia molto spazio alle interpretazioni personali.....Forse questo è anche, se lo si può così definire, l'unico neo. Infatti nel finale non starebbe male un qualcosa che dia qualche spiegazione esplicita in più anzichè lasciare tutto all'immaginazione... Secondo me è un film da vedere, soprattutto per gli amanti del genere! Il mio voto è un bel 7 - 8 (meritato). Ciao a tutti!



Emanuele, 30 anni, Bergamo.




7e1/2!

(8/10) Voto 8di 10

Anche io mi aspettavo di più verso la fine e speravo che i miei dubbi si risolvessero in maniera coerente ma anche se questo non è accaduto il film mi è piaciuto molto. Alla fine, anche se non sappiamo il perchè quei bambini fossero stati confinati lì (io avevo pensato che erano diventati folli per aver visto morire i genitori in guerra e aver subito torture ma anche le spiegazioni su esperimenti nazisti che leggo qui sono molto originali!) comprendiamo che non è saperlo la cosa più importante, perchè quando una leggenda impregna un luogo misterioso viene fatta propria delle persone che lo abitano e che, a loro volta, vivono a proprio modo la dimensione oltre lo specchio. Persone diverse per storia personale e carattere, che vedono ciascuna a suo modo i propri fantasmi, pur suggestionandosi a vicenda, com'è ovvio (dato che hanno sentito le stesse leggende e vivono negli stessi luoghi). A volte ho avuto l'impressione che il film non mantenesse tutto quello che all'inizio prometteva ma riuscendo a immedesimarmi nelle protagoniste e vivendo con loro il momento in cui veniamo catapultati da un film horror/mistery in uno sull'isteria ho capito che non aveva poi molta importanza; l'importante è aver visto una bella storia, seppure inquietante e misteriosa fino alla fine.



Emi, 28 anni, Roma.





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