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L'uomo spezzato

Opinioni presenti: 16
Media Voto: Media Voto: 6 (6/10)

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Senza titolo

(5/10) Voto 5di 10

Premesso che non ho visto il film, ma solo letto le recensioni, io che sono un povero ignorante e non capisco nulla di cinema mi chiedo: esiste un criterio univoco secondo il quale si possa sapere se un film è stato fatto bene o no? Non credo. Ho sempre avuto l'impressione che i critici siano come certi esaminatori agli esami di maturità... (e tra l'altro sono stato esaminatore anche io), ma ovviamente, da neofita (o ignorante?) magari mi sbaglio. Se tutti i registi non sanno essere come ...(evito di fare nomi a casaccio, che magari scatenano solo polemiche e basta)... non credo che un Calvagna vada segato. Da quel che mi è sembrato di capire il regista ha solo avuto il coraggio di portare sullo schermo una circostanza, e secondo me sapendo di andare incontro agli strali di molti. Non mi sembra poco. Vorri vedere certi "critici" ad avere altrettanto coraggio. Pacatezza, profonda conoscenza della materia, elasticità mentale, sereno distacco, mente sgombra e non preconcetta. Umiltà. Giudicare bene è sempre stato appannaggio di pochi... [Il mio voto, ovviamente è simbolico anche se a questo punto dovrò vedere per forza il film]



Aitante, 50 anni, Firenze (FI).




poveri marziani

(1/10) Voto 1di 10

ho visto il film scaricato da internet, contento di non aver speso nemmeno un centesimo per aiutare la carriera di chi dovrebbe restarsene a casa invece di correre il rischio di farsi finanziare un film che definire "mediocre" è fargli un complimento. rozzo e superficiale come un fumetto lancio story, con un imbarazzante look anni '80, "l'uomo spezzato" è il classico film da restituzione del prezzo del biglietto. ma il grave è che qualcuno gliel'ha fatto fare, un film così, e l'ha pure fatto uscire in sala. poi dicono che il cinema italiano è in crisi. se nel 3000 i marziani incapperanno in questo film penseranno che il livello culturale dei terrestri doveva essere davvero ai minimi termini... e mi tocca pure dargli un immeritatissimo uno.



Venusiano, 46 anni, Roma (RM).




Parere "sofferto"

(4/10) Voto 4di 10

E' difficile, modestamente, esprimere un parere categorico tra "buono" e "mediocre" su questo film. L'idea è in ogni caso interessante, tanto più se originatasi da fatti di cronaca realmente accaduti, come si asserisce nei vari commenti. Tuttavia il film, secondo me, si sviluppa in modo armonioso solo in parte: mi sembrano non pienamente convincenti gli approfondimenti psicologici dei personaggi; persino del bidello, come pure il rapporto tra le due adolescenti amiche ma addirittura alcune situazioni nelle quali viene coinvolto il protagonista. Il rapporto tra l'insegnante di ginnastica e il protagonista sa poi di operazione ricercata e non spontanea [da melodramma e, francamente, da fatto di vita poco credibile] e tale comunque da togliere intensità emotiva ad un dramma che avrebbe potuto svilupparsi secondo traiettorie molto diverse e più precisamente in seno alla famiglia di appartenenza del protagonista, con riferiemento in particolare alla moglie del medesimo, figura che mi ha colpito per la sofferenza, alla fine, incutale dagli eventi, anche se non manifestata in modo esplicito. Il finale poi è sorprendente! Si tratta di una sorta di autoesaltazione o autocommiserazione del regista/attore [personaggio principale]? Probabilmente qualcuno lo troverà interessante, artistico o originale [e in parte sconvolgente] ma a me è sembrato fuor di luogo e tale comunque da nulla aggiungere al "finale" della storia.



Maurizio, 45 anni, Trento (TN).




ho fiducia

(10/10) Voto 10di 10

Siete malati,ma come si può giudicare o meglio pettegolare come delle serve su un film ben costruito come l'Uomo Spezzato. Mi rivolgo al signor onnipotente libero con i suoi quattro accenni di latino alla Lotito, che pensa che ad apprezzare quest'opera devono essere parenti stretti del regista. Ma dove arriva la tua limitatezza? O soprattutto non puoi accettare che esistono persone che non condividano affatto le tue becere opinioni da recensore di serie C2? Io non sono ne un amico ne un parente si nessun attore di questo film, e ti posso dire che la tematica affrontata dal regista è stata estremamente realista, e testimonia una realtà disarmante che viene ben incastrata in uno script scorrevole e ben interpretato da tutti gli attori. Anche i ruoli minori, interpretati dai grandi Bucci e Garrani dando un grande spessore alla storia. Non sò come fai a paragonare L'Uomo Spezzato ad un opera di un regista di film porno, non vorrei che ti fossi confuso tornando a casa con il solito dvd noleggiato al videobank. No comment per il pischello ventenne che probabilmente oltre vacanze di natale e la guerra dei mondi magari non riesce a capire, ma da un 31enne la cosa è preoccupante.Comunque fate pace con il cervello e cercate di capire il cinema dove la realtà non deve essere stereotipata da effetti speciali o edulcorata da recitazioni da accademia stile Silvio due p***e D'amico, esiste un cinema vero e penso che per un italiano medio è ancora troppo dura, ma ho fiducia.



Mario, 45 anni, Roma.




Viva la libertá (alias povera Italia)

(1/10) Voto 1di 10

Il film é tremendo, la prima mezz'ora sembra "ricordati di me" con dialoghi piú fiacchi, poi alza il tiro cercando di affrontare argomenti non alla portata del regia e tantomeno della sceneggiatura, che é fiacca e a tratti imbarazzante, per non parlare dell'ingenuitá con la quale vengono descritti i personaggi, stereotipati e poco convincenti a cominciare dallo stesso protagonista. ho riso molto leggendo la critica di veritas, che perlomeno smaschera questo bigottismo da quattro soldi che fa tanto serial tv da impero berlusconi (o della rai, tanto é lo stesso, controlla tutto lui). ho riso meno leggendo la replica di valeria, a quanto pare la satira in italia non é stata eliminata solo dalla tv, c'é anche chi la combatte su internet, il che é piuttosto preoccupante. questo film é di "grande spessore"? probabilmente un film del genere non sarebbe stato finanziato in un altro periodo della storia italiana, ma é perfetto per i giorni nostri. superficiale e disarmante e a tratti quadro spaventosamente reale di quello che é la cultura dominante e di ció che "sta o non sta bene", indicato dal qualche replica del maurizio costanzo show o di qualche squallido litigio nel pubblico della de filippi. e' questa l'italia del 2005, e in questa italia é un tipo innocuo come calvagna che riesce a far uscire i suoi film. non ho nulla contro di lui, magari sognava di fare il regista da piccolo, ma purtroppo vedo film spagnoli come cachorro o tedeschi tipo the edukators e mi si stringe il cuore pensando alla figura che facciamo noi in confronto. povera italia.



Inquisitore per caso, 42 anni, Milano.





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