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L'uomo spezzato

Opinioni presenti: 16
Media Voto: Media Voto: 6 (6/10)

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Film di grande interesse e di grande importanza

(10/10) Voto 10di 10

Questo film, solo per il fatto che descrive la più terribile delle accuse, rivolta verso un bravo giovane (ovviamente innocente)è già di per sè un film da vedere. In più la ragazzina recita più che bene quel ruolo. Descrive un tipo di persona che noi ci auspichiamo di non incontrare mai nella nostra vita, ma che purtroppo esiste eccome. E' ovvio che il film e l'interpretazione degli attori è una questione di gusti, ma colui che lo definisce ridicolo è il classico "struzzo": vive nel suo mondo e non gli interessa niente di riflettere su certi argomenti. Io dico che riflettere non ci può far che bene.



Davide, 16 anni, Reggio Calabria.




Senza titolo

(5/10) Voto 5di 10

Premesso che non ho visto il film, ma solo letto le recensioni, io che sono un povero ignorante e non capisco nulla di cinema mi chiedo: esiste un criterio univoco secondo il quale si possa sapere se un film è stato fatto bene o no? Non credo. Ho sempre avuto l'impressione che i critici siano come certi esaminatori agli esami di maturità... (e tra l'altro sono stato esaminatore anche io), ma ovviamente, da neofita (o ignorante?) magari mi sbaglio. Se tutti i registi non sanno essere come ...(evito di fare nomi a casaccio, che magari scatenano solo polemiche e basta)... non credo che un Calvagna vada segato. Da quel che mi è sembrato di capire il regista ha solo avuto il coraggio di portare sullo schermo una circostanza, e secondo me sapendo di andare incontro agli strali di molti. Non mi sembra poco. Vorri vedere certi "critici" ad avere altrettanto coraggio. Pacatezza, profonda conoscenza della materia, elasticità mentale, sereno distacco, mente sgombra e non preconcetta. Umiltà. Giudicare bene è sempre stato appannaggio di pochi... [Il mio voto, ovviamente è simbolico anche se a questo punto dovrò vedere per forza il film]



Aitante, 50 anni, Firenze (FI).




Film lodevole

(10/10) Voto 10di 10

ho visto questo film solo ora,scaricato da internet è un film molto piacevole in tutte le sue sfaccettature stupenda la colonna sonora mentre il protagonista si aggira nella stazione termini,e i vari flashback tra i quali spicca quello dell'amico morto..nel film sembra di vedere dei frammenti del mio passato..molto emozionante da elogiare la ottima interpretazione della bellissima federica sbrenna che avevo gia notato nel film Caterina va' in città...



Riccardo, 21 anni, Pisa (PI).




Calvagna hai voluto fare tutto te...

(5/10) Voto 5di 10

Ammetto di aver scaricato e visionato questo film pensando (sperando?) che fosse una schifezza ignobile. I brutti film, specialmente quelli con pretese di impegno, esercitano un'irresistibile attrazione su di me... Adesso ho finito di vederlo e sono sorpreso perché non me la sento di definirlo "brutto"; semmai "mediocre". Il soggetto è in realtà più che buono, ma al regista ci sarebbero volute ben altre capacità e ben altri collaboratori per trarne qualcosa di notevole. Uno dei punti più deboli è proprio il personaggio del protagonista, interpretato maluccio, con in bocca delle battute improbabili, e assai poco credibile nel suo ruolo di ex picchiatore da stadio riciclatosi professore. Gli fa da contraltare la giovane Federica Sbrenna, con il physique du role perfetto per la ninfetta str***a, ma anche lei servita da dialoghi altalenanti (specie quando cercano di riprodurre lo slang giovanile) e da una sceneggiatura apparentemente indecisa se compatirla (verso l'inizio) o condannarla senza appello (alla fine). Gli altri attori fanno il loro lavoro come possono, con risultati spesso non eccezionali, e alla fine la miglior figura ce la fa Giulia Gorietti nel ruolo dell'amica succube della protagonista. Come già accennato, la sceneggiatura fa spesso acqua, specialmente perché fonda il punto di svolta del film su un clamoroso errore: è noto, infatti, che non si possono pubblicare sui giornali le foto degli inquisiti in vicende di molestie sessuali sui minori, né dare in pasto al pubblico i loro nomi e indirizzi (checché ne dica Massimiliano Frassi, ma questa è un'altra storia...), proprio per non far succedere nella realtà quello che succede in questo film. La regia è diligente ma spesso generica, le musiche fastidiose, specialmente quell'orribile canzone nella lunga scena del protagonista che vagabonda alla Stazione Termini; il post-finale ai giardinetti, con l'Urlo di Munch che si sovrappone al viso del protagonista, è pretenzioso e stupido. E i discorsi gratuitamente moralisti ("Questi giovani d'oggi, coi loro cellulari e internet...") potevano essere evitati. Insomma, il film non è da buttare, grazie anche alla presenza del buon Flavio Bucci e ad un discreto ritmo, ma non raggiunge comunque la sufficienza. Calvagna ha scritto, diretto e interpretato: beh, penso di poter dire che era meglio se si faceva aiutare da qualcuno!



Tommaso, 22 anni, Roma (RM).




Parere "sofferto"

(4/10) Voto 4di 10

E' difficile, modestamente, esprimere un parere categorico tra "buono" e "mediocre" su questo film. L'idea è in ogni caso interessante, tanto più se originatasi da fatti di cronaca realmente accaduti, come si asserisce nei vari commenti. Tuttavia il film, secondo me, si sviluppa in modo armonioso solo in parte: mi sembrano non pienamente convincenti gli approfondimenti psicologici dei personaggi; persino del bidello, come pure il rapporto tra le due adolescenti amiche ma addirittura alcune situazioni nelle quali viene coinvolto il protagonista. Il rapporto tra l'insegnante di ginnastica e il protagonista sa poi di operazione ricercata e non spontanea [da melodramma e, francamente, da fatto di vita poco credibile] e tale comunque da togliere intensità emotiva ad un dramma che avrebbe potuto svilupparsi secondo traiettorie molto diverse e più precisamente in seno alla famiglia di appartenenza del protagonista, con riferiemento in particolare alla moglie del medesimo, figura che mi ha colpito per la sofferenza, alla fine, incutale dagli eventi, anche se non manifestata in modo esplicito. Il finale poi è sorprendente! Si tratta di una sorta di autoesaltazione o autocommiserazione del regista/attore [personaggio principale]? Probabilmente qualcuno lo troverà interessante, artistico o originale [e in parte sconvolgente] ma a me è sembrato fuor di luogo e tale comunque da nulla aggiungere al "finale" della storia.



Maurizio, 45 anni, Trento (TN).





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