Film bellissimo e capace di dare forti emozioni. E fa capire che non è mai facile capire dove sta il bene e il male, specialmente quando ci si mettono in mezzo la miseria e le difficoltà, enormi, degli emigranti, di cui noi, tutti figli del benessere, non abbiamo una idea.
Un terrificante, noiosissimo, inconcludente e soporifero polpettone.
alle solite....quando questi registi pseudo geniali non sanno a che santo appellarsi per confezionare i loro "capolavori", si rifugiano nella bella fotografia e nei luoghi comuni strappalcrime!!!!!
che orroree!!!!.....
con poche ma chiare e ripetute pennellete Giordana ci comunica una verità che abbiamo sempre sotto gli occhi ma che quasi mai vediamo: la semplicità dei bambini è l'unica capace di svelare la verità della realtà e la falsità degli adulti troppo presi dalle loro cose.
Il prete, pur bravo e disponibile, che si dimentica di pregare (e cioè dimentica il motivo per cui si impegna con i migranti), i genitori che ringraziano il salvatore del figlio ma... senza esagerare (adottare la bimba sì, ma il fratello grande...). Solo il bambino è capace di andare a fondo dell'affezione per alina fino a rinunciare all'affetto dei genitori senza farsi fermare dalle conseguenze (un panino da dividere in una piazza anonima e indifferente).
Quanto ciascuno di noi è disposto a lasciare per seguire un'affezione che lo ha catturato? Pensiamo alla fine di molti matrimoni dopo il momento dell'innamoramento.
Meditate (anzi meditiamo) adulti, meditate...
Anch'io mi aspettavo molto da questo regista (e da questi sceneggiatori). Via via che la trama si sviluppava, però, è cresciuta la mia delusione. Delusione che ha toccato il massimo davanti ad una fine incomprensibile, frettolosa e assurda.
Buona, comunque la regia, asciutta, realista come sempre.
Bravi gli attori, a cominciare da Alessio Boni.