un giorno mi sono svegliata sono andata a scuola e un mio amico mi chiese se volessi andare al cinema a vedere "quando sei nato non puoi più nasconderti" gli dissi subito di si perchè il titolo mi piaceva molto. Poi sono tornata a casa e ho riflettuto molto e ho pensato che volesse dire che quando sei nato devi affrontare la vita in ogni modo e con la speranza che se inciampi e cadi ti puoi anzi ti devi rialzare e andare avanti anche se sul corpo hai un pò di amma ccature. E quando vidi il film ne fui rimasta folgorata ciò che pensai si era realizzato. Mi piace molto la struttura del film,gli attori ma soprattutto la trama. La fine non me la aspettavo così ma lascia tutto alla nostra immaginazione
i commenti negativi.
e' un film molto impagnato ma assolutamente non pesante...sono partita prevenuta e sono uscita dal cinema veramente soddisfatta. e' troppo bella la parlata bresciana e anche il bimbo è veramente mitico!
con poche ma chiare e ripetute pennellete Giordana ci comunica una verità che abbiamo sempre sotto gli occhi ma che quasi mai vediamo: la semplicità dei bambini è l'unica capace di svelare la verità della realtà e la falsità degli adulti troppo presi dalle loro cose.
Il prete, pur bravo e disponibile, che si dimentica di pregare (e cioè dimentica il motivo per cui si impegna con i migranti), i genitori che ringraziano il salvatore del figlio ma... senza esagerare (adottare la bimba sì, ma il fratello grande...). Solo il bambino è capace di andare a fondo dell'affezione per alina fino a rinunciare all'affetto dei genitori senza farsi fermare dalle conseguenze (un panino da dividere in una piazza anonima e indifferente).
Quanto ciascuno di noi è disposto a lasciare per seguire un'affezione che lo ha catturato? Pensiamo alla fine di molti matrimoni dopo il momento dell'innamoramento.
Meditate (anzi meditiamo) adulti, meditate...