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Io ti salverò

Opinioni presenti: 11
Media Voto: Media Voto: 9.5 (9.5/10)

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film non minore...

(9/10) Voto 9di 10

...ma indiscutibilmente meno conosciuto del grande Maestro, Spellbound è una delicata storia che mescola con sapienza amore e thriller psicologico. compresso tra due capolavori assoluti quali Shadow of a doubt e Notorious , ne subisce fatalmente l'impatto, come tocca d'altra parte anche a Lifeboat . in questo film si vede veramente un grande Gregory Peck , e Ingrid Bergman dimostra tutte le sue qualità. l'opera pittorica di Dalì rende questo film qualcosa di più di un semplice film: lo rende un'opera d'arte a livello assoluto. il problema è che di opere simili, con Hitch, se ne vedono tante, e quindi qualcuna viene, anche se non volontariamente, sottovalutata. è il caso di questa chicca, decisamente da acquisire e conservare, accanto a capolavori assoluti hitchcockiani come Rear window, I confess, North by North-west, The birds . tratto dal romanzo The house of Dr. Edward chiude, assieme a Notorious, il periodo "bellico" di Hitchcock ed è il terzultimo film che il regista gira per Selznick.



Renè, 41 anni, Genova.




Capolavoro dimenticato

(10/10) Voto 10di 10

La dottoressa Constance Peterson è una bravissima psichiatra che si occupa dell'amore solo da un punto di vista medico. Le cose per lei cambiano quando nella clinica "Villa verde", in cui lavora, arriva un nuovo collega, il dottor Anthony Edwardes. I due si innamorano, ma presto l'uomo manifesta chiari segni di squilibrio mentale. Un film diretto in maniera impeccabile dal grande Hitchock, pieno di metafore ed allegorico, con una meravigliosa colonna sonora (Miklos Rosza), una scenografia innovativa che si avvale anche di disegni di Salvador Dalì. Stupenda la scena del bacio con dissolvenza incrociata sulle quattro porte che si aprono verso la luce, che è la luce della piena consapevolezza di sè alla quale il sedicente Edwardes giungerà tramite la psicanalisi e, soprattutto, l'amore. Porte presenti ovunque, quali metafore del confine fra conscio ed inconscio; lampade inquadrate di continuo, quali metafore della luce della verità, della psicanalisi, della memoria; righe presenti in maniera ossessiva, quali metafore delle difficoltà dei protagonisti, elementi di forte disturbo e causa dell'angoscia e dello smarrimento di Edwardes. Allegoria della luce unita ad allegoria del viaggio, che è il viaggio del protagonista verso la riscoperta di se stesso e della sua amata verso la scoperta del proprio lato romantico. Soffitti inquadrati a lungo e con isistenza, incombenti minacciosamente su Anthony e Constance. Personaggi intrappolati nel buio dell'amnesia e della disperazione che ci vengono presentati ripresi nel punto di fuga delle pareti, come fossero incastrati, intrappolati, impossibilitati ad essere liberi. Strepitosamente poetica e suggestiva la sequenza dell'arresto di Anthony, con ombre e grate che disturbano la nostra visuale conferendo drammaticità e tragicità alla vicenda e righe onnipresenti che formano una croce dietro alle spalle della disperata Constance testimone in tribunale. Intensissime le interpretazioni di Gregory Peck ed Ingrid Bergman. Grande Alfred Hitchock! Un film meraviglioso!



Angela, 25 anni, Mantova.




Favoloso

(10/10) Voto 10di 10

Incredibile ogni film di sir Alfred mi stupisce, era uno dei pochi che ancora non avevo visto, è favoloso, la Bergman interpreta un ruolo magistrale e con amore per il suo lavoro e per l'uomo che lei sapeva che non era colpevole, insomma un film straordinario da vedere e rivedere un pezzo cult x tutti gli amanti del cinema e non di fesserie americane, saluti a tutti



Gabriel, 19 anni, Milazzo (ME).




Un gioiello!

(9/10) Voto 9di 10

Famoso psichiatra autore di vari libri scientifici anche sul complesso di colpa infantile si trasferisce a "villa verde", clinica psichiatrica, sostituendo un altro medico dimessosi per problemi di stress. nella clinica incontra bellissima e bravissima psichiatra,constance peterson, di cui si innamora, ricambiato. il giovane medico inizia però a dare segni di squilibrio mentale e manifesta una grave amnesia post-traumatica. aiutato dall'amore della collega (che lo salverà, come suggerito dal titolo italiano del film), il dottor edwards guarirà e porterà alla luce un delitto. girato nel lontano 1945 e meno conosciuto rispetto ad altri suoi capolavori, questo bellissimo film di alfred hitchock è senza dubbio un vero gioiello del cinema di tutti i tempi! un capolavoro se si considera la maestria nell'unire in modo sapiente la tematica amorosa al giallo, le (allora) nuove teorie della psicanalisi freudiana al racconto di maturazione psicologica, il tema dell'amicizia a quello della dedizione assoluta al lavoro e dell'emancipazione femminile. bellissima la colonna sonora, con la continua variazione fra il leit- motiv romantico-sentimentale e la musica inquietante e misteriosa, con la perfetta ripetizione della scena in cui la dottoressa peterson sale le scale alla fine del film accompagnata da una musica drammatica contrariamente alla sua salita delle stesse scale nella prima parte del film, quando la musica era invece dolce e romantica. hitchock dirige con perfezione assoluta due attori (ingrid bergman, gregory peck) strepitosamente bravi, non lascia al caso neppure il più piccolo particolare, riempie ogni scena ed ogni sequenza di metafore ed allegorie, arrivando perfino all'utilizzo delle opere pittoriche di salvador dalì per rappresentare il materiale onirico (di fondamentale importanza per tutta la trama del film). dall'inizio alla fine, il film è tormentato dalle righe, righe che sono metafora delle difficoltà da superare e della drammaticità della situazionein cui si trovano i personaggi, ma che rappresentano anche l'incubo e l'ossessione del dottor edwardes. altre metafore sono rappresentate dalle porte (chiuse o aperte a seconda della non-conoscenza o della conoscenza dei protagonisti), dalle lampade (che rappresentano la luce della psicanalisi ed anche dell'amore, dagli specchi ( rappresentanti il proprio "io", l'inconscio, l'altra parte di sè in cui l'essere umano si rispecchia e con la quale si confronta). emblematica la scena in cui, anticipando il finale, il dottor morcison si toglie la mascherina all'interno della sala operatoria. ogni dialogo anticipa velatamente e precisamente il seguito e l'epilogo finale del film.splendide sono la sequenza del bacio con apertura successiva delle quattro porte verso la luce e quella dell'arresto, con le due ombre che formano una croce dietro le spalle di constance in tribunale e l'apertura di un cancello di carcere al posto di una porta. divertente e dolce la figura del dr alessio!



Angela, 26 anni, Mn.




L'amore e l'inconscio

(8/10) Voto 8di 10

Altro capolavoro di Alfred Hitchock, realizzato nel 1945. Una psichiatra dedita esclusivamente al lavoro si innamora del nuovo collega giunto nella clinica in cui lavora. L'uomo, famoso grande psichiatra ed autore di famosi saggi di psichiatria, ricambia l'amore della donna, ma presto manifesta inquietanti sintomi di squilibrio mentale. Un film di Hitchock meno noto rispetto ad altri, ma perfetto nella minuziosa cura di ogni più piccolo particolare, girato magistralmente, con un Gregory Peck ed una Ingrid Bergman bravissimi. Di rilievo l'iniziale inquadratura della porta della clinica chiusa: essa segna il passaggio fra il mondo esterno e "conscio" al mondo intimo ed inconscio della mente. L'inconscio che fa soffrire lo psichiatra protagonista verrà alla fine portato alla luce ed il cammino di guarigione compiuto dal protagonista sarà un cammino in cui l'amore porterà alla guarigione ed alla felicità. Ottime le inquadrature e la colonna sonora. I ricordi onirici sono rappresentati efficacemente da quadri di Salvador Dalì.



Angela, 25 anni, Mn.





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