Le parole si perdono di fronte ad un film di così rara bellezza. musiche di daniele eccezionali, spettacolare maria de medeiros
un consiglio? andate a vederlo
può un film straziarci di stupore?conciliazione di opposti che riesce di fare più a nessuno che a pochi a patto....la regista( un'apparizione graditissima)ha dimostrato di averne il potere dando corpo al niente della storia.A cominciare dagli attori,passando per la fotografia,scivolando con le musiche(Daniele Sepe )un crescendo di delicata bellezza capace, sussurrando, di riscattare dall'oblio del passato quel quanto un libro forse non riuscirebbe a restituirci appieno. Una data,dei nomi,poi sarebbe stato il nulla.Senza questo film avrebbe trionfato ancora una volta il silenzio dell'inappartenenza. Troppo spesso dal basso del nostro presente ci sembra di non avere nulla a che spartire con una certa parte di passato;spacie se esso è fatto di falliti tentativi (nel caso in questione quello di dar vita ad una repubblica giacobina nel Regno di Napoli all'indomani della Rivoluzione francese.).Eleonora dipana la matassa dei propri dubbi cercando nei giorni trascorsi il nucleo di quelle che un tempo ,.prima della disfatta e del sangue della repressione, credette certezze. Inpossibile congedarsi su due piedi dai suoi occhi di donna come intagliati da un Dio artigiano ultimi testimoni di un "che"che altrimenti forse non sapremmo più dove rintracciare...
Ne Il resto di niente è raccontata, semplicemente, la vicenda umana, intellettuale, storica di Eleonora Pimentel Fonseca, l'animatrice de Il monitore napoletano, "organo" ufficiale della rivoluzione partenopea: la biografia di una donna sullo sfondo di quelle vicende storiche, mai raccontate con tanta nitidezza e potere di fascinazione, della rivoluzione giacobina napoletana del 1799. Di scena è Napoli, la città di Napoli, la sua miseria e la sua grandezza.La storia raccontata non è solamente quella dell'incontro-scontro tra li Giacobbe e i lazzari, quanto il resoconto sceneggiato e drammatizzato del paradigma, appunto, dell'andata al popolo di un gruppo di intellettuali e il loro scontro con la plebe irredenta, irredimibile e recalcitrante alla "redenzione".
Memorabili le pagine del primo incontro della Pimentel con Napoli:negli occhi il caravaggesco chiaroscuro della Napoli perenne tutta monnezza e dorature, colta con favoloso realismo durante la festa di Piedigrotta.Altre scene imperdibili sono quelle conclusive degli ultimi giorni della Repubblica, l'assalto a Sant'Elmo, la fuga, la cattura, l'esecuzione davvero commuovente di quegli sciagurati eroi.
film un pò veloce, trama scontata. Il regista non concede pause ad un vecchio per sistemarsi gli occhiali. Però in sala ho conosciuta una giovane 70enne molto attraente
Ziogiafo - il resto di niente, italia 2004 - film molto interessante, che si discosta nettamente dalla tendenza dei giorni nostri, dove vengono proposte continuamente commedie commerciali, leggere e facilmente fruibili, quattro risate e via, senza applicarsi più di tanto. oppure siamo sottoposti alle pressanti proposte delle grandi produzioni cinematografiche americane che ci tartassano con i cosiddetti effetti speciali... sempre più speciali, a svantaggio dell'essenza del soggetto e dell’arte del recitare. benvenga la colta cinematografia della bravissima antonietta de lillo, che con grande coraggio ha "osato" mettere in scena "il resto di niente" tratto dall'omonimo romanzo di enzo striano.
romanzo straordinario, definito come il più grande affresco della napoli di fine '700, qualcuno addirittura l'ha paragonato al "gattopardo" di tomasi di lampedusa.
il viaggio nell'anima della marchesa eleonora pimentel de fonseca, protagonista della storia del film, avviene innanzitutto attraverso una stupenda interpretazione di maria de medeiros, brava attrice portoghese, che viene calata nel personaggio storico in un ruolo calzante a dir poco emozionante. mediante il sapiente uso della macchina da presa il film si avvale di fantastici "primi piani" e stupende "carrellate" che donano alla storia un tocco artistico che la regista napoletana ha saputo dare.
il panorama storico in cui si svolge il racconto cinematografico è sicuramente complesso,colmo di eventi e nomi di rilievo,per dare spazio a sufficienza a tutto ci sarebbero volute altre due ore di pellicola e copiosi investimenti economici, ma non credo che fosse quello l'obiettivo del film.
comunque,le tragiche vicissitudini della marchesa de fonseca che partecipò alla rivoluzione napoletana antiborbonica del 1799 appassionano anche un pubblico più distratto.questa donna esile,fragile ma tenace che cercò in tutti i modi di far valere i diritti dei cittadini,di educare la plebe per migliorarne le condizioni di vita.fondò il "monitore napoletano" un giornale rivoluzionario repubblicano, dove scriveva articoli contro il regime borbonico.impresa difficilissima, per la diffusa ignoranza di un popolo che non sapeva neanche leggere e che serviva qualsiasi tipo di padrone purchè lo facesse mangiare. dopo tanta fatica non riesce a raccogliere purtroppo nessun risultato ... ( "il resto di niente" ... appunto, napoletanamente detto)
"... avete scritto, giornali, pieni di schifezze ... avete parlato in pubblico! una donna! non ve mettite scuorno? ... pena de morte".
bravi anche tutti gli altri attori, pur se non conosciutissimi hanno avuto l'opportunità di ricoprire anche per breve tempo ruoli di grandi personaggi storici. daniele sepe ha saputo dosare le musiche in maniera egregia conservando quel tocco di magia che la tradizione popolare dell'epoca richiedeva.
non è un film didattico ma sicuramente stimola l'interesse ai più curiosi per un approfondimento storico.buona visione !!! cordialmente,ziogiafo
Trailer italiano (it) per Tatami - Una donna in lotta per la libertà (2023), un film di Zar Amir-Ebrahimi, Guy Nattiv con Arienne Mandi, Zar Amir-Ebrahimi, Nadine Marshall.